Xavier Legrand sa come tenere
inchiodato lo spettatore anche con pochi elementi e nessuna
azione se non emozionale. E così, dopo il successo de 'L'affido.
Una storia di violenza' familiare, vincitore di due premi alla
Mostra del Cinema di Venezia e di due César, si misura con
L'Erede, thriller 'a spirale' in sala con Teodora dal 20
febbraio.
Thriller a spirale perché proprio così inizia il film, ovvero
con un gruppo di eleganti spettatori disposti a serpentina in
una grande sala per assistere a Parigi a una sfilata di moda di
Ellias Barnès stilista emergente poco più che trentenne. Una
collezione con abiti giallo canarino di grande successo, ma lo
stilista se lo godrà poco trovandosi costretto ad andare a
Montreal dove è appena morto il padre con cui non ha rapporti da
quando aveva sei anni.
Arrivato in Canada Ellias, che soffre di frequenti attacchi di
panico, deve in pochissimo tempo vendere la casa del padre piena
di ricordi e soprattutto svuotarla dalle tantissime cose che ci
sono.
Lo stilista per fare in fretta decide di regalare tutto, ma
vendere la casa diventa più complicato di quanto si potesse
immaginare anche perché sono sparite le chiavi della cantina che
l'acquirente pretende di vedere. Ma purtroppo per lui non ci
sarà bisogno del fabbro, le chiavi vengono infatti trovate e
questa cosa si rivelerà una disgrazia perché nel sottoscala c'è
anche una stanza nascosta con dentro un terribile mistero che
cambierà per sempre il destino di Ellias e metterà una lunga
spettrale ombra sulla figura di quel genitore che non aveva mai
davvero conosciuto.
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