E' scomparsa un'icona dell'epoca d'oro del teatro britannico diventata nella maturità un'attrice internazionale di cinema e tv capace di conquistare due Golden Globe e una nomination all'Oscar. Joan Plowright è morta a 95 anni, circondata dai tre figli (anch'essi attori), che aveva cresciuto col marito Laurence Olivier, il gigante delle scene, in una lunga unione sentimentale e artistica suggellata dal loro matrimonio nel 1961. "La sua brillante carriera sarà ricordata da molti", si legge nel comunicato diffuso dalla famiglia.
Carriera che si era svolta all'inizio soprattutto a teatro tra Londra e Broadway, spesso al fianco del marito formando così una coppia unica negli anni Cinquanta e Sessanta, e che le aveva dato enormi soddisfazioni, come il Tony Award per la migliore attrice vinto nel 1961 per la performance in 'A Taste of Honey', pièce diventata anche un film con lo stesso titolo. La morte di Olivier nel 1989 portò una serie di cambiamenti nella sua vita: da allora si concentrò più sui ruoli per il cinema e la televisione, diventando così una star conosciuta in tutto il mondo, e si creò un rapporto particolare tra lei e l'Italia.
Plowright, originaria del Lincolnshire (Inghilterra orientale), è ricordata dal grande pubblico per la sua interpretazione nel film 'Un incantevole aprile' del 1992, ambientato nell'Italia degli anni Venti, con cui ottenne un Golden Globe e una nomination agli Oscar, e ancor di più per quella in 'Un tè con Mussolini' di Franco Zeffirelli, pellicola del 1999 nella quale recitò insieme alle altre due icone del cinema britannico, Maggie Smith e Judi Dench. Lady Olivier, come venne chiamata Plowright dopo il matrimonio col celebre attore e regista, venne insignita nel 2004 del titolo di dama dalla regina Elisabetta, come anche Smith e Dench. Delle tre grandi dame dello spettacolo è così rimasta in vita solo la novantenne Dench dopo la scomparsa, l'anno scorso, di Smith.
L'esperienza artistica di Lady Olivier, che in realtà volle sempre usare il suo nome nell'ambito artistico, è stata contraddistinta anche da un risultato straordinario: nel 1993 diventò una delle poche attrici ad aver vinto due Golden Globe nello stesso anno, oltre a quello per 'Un incantevole aprile' ne ottenne un altro per il suo ruolo nel film per la tv di Hbo intitolato 'Stalin'.
Nel 2014 arrivò la decisione più difficile, quella del ritiro, presa a causa di una malattia degli occhi che gradualmente la fece diventare cieca. Per lei fu "un duro colpo". "Ma è una decisione che tutti devono prendere a un certo punto della loro vita - commentò all'epoca - e quando ne hai avuta una molto bella, come nel mio caso, allora devi dire 'ora è il mio turno'".
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