"Dedico questo premio alla memoria di Giovanbattista Cutolo. La sua è una vicenda che ammutolisce. Non ci sono tante parole, restare umani è l'unica posizione possibile. Napoli - dice all'ANSA Mario Martone - è una lente dell'umanità dolente, si trova tutto quello che c'è al mondo: il dolore e la gioia, la violenza e la speranza". Martone riceve a Venezia 80 il premio Robert Bresson, il riconoscimento che l'Ente dello Spettacolo e la Rivista del Cinematografo, conferiscono, da 24 anni, ai maestri del cinema. Sul palco con Martone, il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l'educazione, "È un onore, ricevuto da tanti importanti registi in passato. Io - aggiunge - non appartengo al mondo cattolico, sono un regista di sinistra da sempre, laico, ma mi sento coinvolto nella capacità di apertura che la Chiesa cattolica ha in questo momento di dialogare con il mondo, attraverso un Papa straordinario come Francesco, un uomo che il mondo intero vede come simbolo di speranza e dialogo. Un Papa che vuole che qualcosa di umano resti. Pensando a Napoli penso anche all'opera di padre Loffredo alla Sanità che - sottolinea Martone che in quel quartiere ha ambientato l'ultimo film - si è misurato con quel mondo scendendo tra le persone stando con loro e mentre continuavano violenze e ammazzamenti, pezzo dopo pezzo ha salvato tanti ragazzi. Più che mai oggi più che una visione ideologica ti salva l'azione responsabile, individuale come tante esperienze del mondo cattolico". Martone a Venezia ha applaudito a lungo Io, Capitano di Matteo Garrone: "Mi ha entusiasmato. Mi era sembrato strano che non fosse stato scelto per il festival di Cannes, forse perché non c'erano attori famosi adatti per il tappeto rosso", dice con una punta di ironia Martone, "Garrone è uno dei nostri registi più straordinari e con la sua potenza di regista con questo film ci fa attraversare sofferenze e atrocità ma che alla fine dà speranza. È una forza vitale che è la forza di questo film". Il cinema italiano "è in buona salute, lo penso da tempo, ne sono convinto". E poi annuncia: "Sto scrivendo la sceneggiatura insieme a Ippolita Di Majo, c'è già un titolo ma non posso dirlo". Ancora a Napoli? Il regista di Nostalgia, di Qui rido io, del documentario su Troisi e di tanti altri film ambientati nella sua città a sorpresa risponde: "Sarà a Roma, inizieremo le riprese nella prossima primavera".
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