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Depardieu cuoco alla ricerca del Sapore della felicità

Depardieu cuoco alla ricerca del Sapore della felicità

Il film esce senza la promozione della star coinvolta nel #MeToo

ROMA, 18 luglio 2023, 19:33

di Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Che rapporto c'è tra un piatto gourmet tre stelle e una semplice zuppa di noodles? Una domanda a cui si può rispondere in molti modi, che indica comunque una distanza incolmabile. Ma a Gabriel Carvin (Gérard Depardieu), miglior cuoco di Francia, quella semplice zuppa costò, anni prima, un oltraggioso secondo premio e ora, appena risorto da un brutto attacco di cuore, con quei noodles, opera di un oscuro cuoco giapponese, vuole fare i conti una volta per tutte.     Questa, in estrema sintesi, la storia de Il sapore della felicità di Slony Sow, già in anteprima in alcune arene estive e, dal 31 agosto, in sala con Wanted Cinema. Arriva in sala e dopo l'uscita francese senza la partecipazione di Depardieu alla promozione. L'attore, cui Le Monde ha dedicato ieri una inchiesta sul "crepuscolo di un'icona del cinema inseguita dai suoi stessi eccessi", è stato accusato nel tempo da 14 donne di presunti abusi sessuali e le femministe manifestano contro di lui.    

Ambientato tra Francia e Giappone, va detto che lo chef stellato protagonista del film, ovvero Gabriel, a parte il malessere che lo ha ridotto in fin di vita, non se la passa troppo bene. È più che sovrappeso, e di questo si lamenta spesso, beve poi molto e la sua seconda moglie, Louise (Sandrine Bonnaire), lo tradisce con un critico culinario, Gabriel poi non ha alcun legame con i suoi due figli, Jean (Bastien Bouillon) e Nino (Rod Paradot), ed è infine perseguitato da una influencer molto potente che deve giudicare il suo ristorante stellato.     Così quando il suo migliore amico (Pierre Richard) prova a ipnotizzarlo con un pendolo per cercare di capire cosa lo renda davvero infelice, Gabriel scoprirà che tutto risale al suo primo concorso di cucina nel 1978, quando fu battuto da uno chef giapponese (Kyozo Nagatsuka) grazie a un sapore misterioso, l'umami (questo il titolo originale del film, ndr), che lui non è mai riuscito purtroppo a ricreare.     Gabriel decide così di partire per il Giappone alla ricerca del suo Graal.    

Cos'è mai l'umami? È qualcosa che sta oltre i quattro gusti fondamentali, dolce, salato, amaro e aspro, ma che pochi saprebbero davvero individuare. È il quinto sapore, identificato dapprima in Giappone, ma presente anche nei cibi della nostra tradizione, un sapore che comunque sembra fare la differenza.     Un gusto che Gabriel Carvin a un certo punto tenta di descrivere così: "È l'aroma del pane tostato, il profumo delle erbe fresche trasportato dal vento, tutte quelle cose insomma che ci rendono... vivi".     Nel cast del film di Slony Sow, proveniente dal mondo dello spettacolo (hip-hop, musica, teatro) e che aveva già diretto Depardieu nel 2011 nel corto presentato a Cannes, Grenouille d'hiver, anche: Rod Paradot, Eriko Takeda, Akira Emoto, Bastien Bouillon, Zinedine Soualem, Sumire, Kyôko Koizumi, Antoine Duléry, Francis Ressort, You e Assa Sylla.

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