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Il Mondo a scatti di Cecilia Mangini

Il Mondo a scatti di Cecilia Mangini

In tour nelle sale l'ultimo film della documentarista

ROMA, 20 febbraio 2022, 20:48

Giorgio Gosetti

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Parte mercoledì 23 febbraio dal cinema DB d'essai di Lecce il tour - un vero tour de force - de IL MONDO A SCATTI, l'ultimo film di Cecilia Mangini, la prima e più grande documentarista italiana del dopoguerra, figura chiave per comprendere il fascino e lo spessore storico-sociale del cinema della realtà. L'iniziativa di Cinecittà vedrà coinvolte sale di Roma, Torino, Bologna, Puglia, Sardegna, Liguria e Toscana. E' Paolo Pisanelli, che firma con Cecilia Mangini la regia, l'interlocutore, amico, continuatore di questa straordinaria e vitalissima ultranovantenne, l'autore che ha convinto Cecilia (scomparsa a Roma un anno fa) a mettersi in gioco dietro e davanti alla macchina da presa. Tutto nasce in realtà da alcune scatole di negativi e provini fotografici ritrovati per caso: una sorta di diario del mestiere, scatti ancora da sviluppare alla luce rossastra della camera oscura, momenti di illusione e magia dell'immagine che stimolano la memoria di Cecilia Mangini in un lungo viaggio cominciato in Puglia, dove era nata nel 1927, all'inizio degli anni '50. "Nel nostro film - racconta Paolo Pisanelli - passiamo da uno scatto analogico dell'altro, partiamo da un altro mondo, da un tempo senza cellulare. Siamo a Rutigliano, in Puglia: tutti guardano incantati dentro l'obiettivo, verso una donna che dandogli le spalle si è messa al posto del direttore della banda musicale, una fotografa-stregona che cattura tutte le facce in un colpo solo. Da questa immagine può iniziare 'Il mondo a scatti". Prima fotografa e poi regista di documentario, compagna instancabile di un marito-regista come Lino Dal Fra, Cecilia Mangini ha lasciato un'eredità artistica che sarebbe riduttivo riassumere negli oltre 40 documentari e diversi lungometraggi che hanno punteggiato la sua attività. Amata da Pasolini che per lei scrisse il commento a uno dei primi lavori, considerata un'autorità da antropologi ed etnografi, stimata nel mondo (oggi il Museum degli Oscar di Los Angeles le dedica una personale), insignita nel 2009 con la medaglia del Presidente della Repubblica, questa regista battagliera e ribelle sempre col sorriso, ha accompagnato con i suoi reportage d'artista tutte le trasformazioni del Paese per oltre mezzo secolo. Dal 2016 prende il via la sua collaborazione con Paolo Pisanelli che porta a lavori celebri come "Facce"(2019) "Due scatole dimenticate - un viaggio in Vietnam" (2020) "Grazia Deledda la rivoluzionaria" (2021), fino a "il mondo a scatti" che oggi suona come un testamento espressivo e un gesto di instancabile vitalità, come ben si ascolta nei dialoghi del film dedicati alla scoperta dell'immagine digitale e di un mondo distante anni luce dalle sue origini. Prodotto da OfficinaVisioni e Luce Cinecittà con Rai Cinema, presentato in anteprima assoluta alle "Notti Veneziane" delle Giornate degli Autori e adesso distribuito grazie a Cinecittà, il film è un formidabile documento che, oltre al cinema, mostra una sapienza fotografica che Mangini fece sua sulle orme di Cartier Bresson, ma con un tratto personale inconfondibile come si vede bene nella grande mostra fotografica che le dedica a Bari (fino all'inizio di marzo) la Regione Puglia. Da quest'anno il David di Donatello per il miglior documentario è intitolato a Cecilia Mangini, memoria durevole di una figura eccezionale di donna e di artista.

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