Quel muoversi goffamente tra le emozioni e la vergogna di provarle, le cuffie sempre in testa, qualche tiro alla sigaretta, le risate senza motivo e lo smartphone che diventa un'appendice del corpo. L'amicizia che è tutto, e la paura di essere felici. E poi quell'insopprimibile esigenza di vivere il presente sempre al massimo, nel bene e nel male, in un tempo in cui non c'è spazio per il passato e il futuro. È un delicato, tenero omaggio all'adolescenza vista dal di dentro il film "Succede", esordio nel lungometraggio della regista Francesca Mazzoleni, in uscita nei cinema il 5 aprile in 300 copie con Warner Bros. Tratto dal romanzo omonimo, edito da Mondadori, della youtuber e giovanissima scrittrice Sofia Viscardi, il film è un vero racconto di formazione con uno sguardo tutto al femminile: al centro della storia c'è Meg, sedicenne timida e insicura che affida a un diario 'audio' registrato con il telefonino le sue confessioni per mettere ordine in se stessa. La ragazza presto scoprirà quanto può essere meraviglioso e totalizzante amare. La vita di Meg a Milano ruota attorno a due cardini: la migliore amica Olly, popolare, espansiva e attentissima al suo lato social, e Tom, un po' introverso, affascinante e molto protettivo con chi ama. Con loro anche Sam, impacciato e dolce diciottenne, cugino di Olly appena arrivato da Roma. Fresco e appassionato, il film ha la sua forza nella verità di un racconto reso sullo schermo con pochi filtri, in cui i ragazzi si mostrano per ciò che sono e i sentimenti vengono rappresentati nella loro intensità. Merito anche dei giovani attori, tutti esordienti ed efficaci nel dare al proprio ruolo un'impronta di autenticità, Margherita Morchio (Meg), Matilde Passera (Olly), Matteo Oscar Giuggioli (Tom), che recitano accanto al giovane ma più 'navigato' Brando Pacitto (Sam), già interprete della serie tv Braccialetti rossi e del film L'estate addosso di Gabriele Muccino. Proprio perché nell'adolescenza la musica riveste un ruolo necessario e viscerale, anche la colonna sonora (curata da Lorenzo Tomio) diventa protagonista del film accanto ai ragazzi, con brani che spaziano dal punk-rock degli Strokes al rock elettronico dei Kasabian, fino al pop degli Chainsmokers e di Neimy. "Ci sono 10 anni tra me i protagonisti. Quello che volevo era mantenere la loro spontaneità, senza filtri e né giudizi. In questa storia ci sono elementi universali e di grande verità, è un racconto di formazione fatto dal di dentro", spiega Francesca Mazzoleni, classe 1989, diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia, "mi piace la positività di questa generazione: aver lavorato con i ragazzi mi ha permesso di prendere spunti dalla realtà che io ho poi inserito nella narrazione". "Ho provato ad adottare una sorta di naturalismo magico, perché alla loro età quello che si vive è magia. E anche Milano è una città in trasformazione come i protagonisti, quindi i luoghi risuonavano con i personaggi", prosegue, "è stato bello avere tanta fiducia dalla produzione. In fondo questo è un film pieno di esordienti".
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