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Monda, nel futuro un festival sempre più internazionale

Monda, nel futuro un festival sempre più internazionale

Detroit, i Taviani e Last Flag Flyng punte di diamante

ROMA, 27 ottobre 2017, 09:49

Francesco Gallo

ANSACheck

Antonio Monda, direttore artistico della Festa di Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonio Monda, direttore artistico della Festa di Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA
Antonio Monda, direttore artistico della Festa di Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli imperdibili di questa dodicesima Festa di Roma che parte il 26 ottobre all'Auditorium? Risponde all'ANSA, con un certo riserbo, il direttore artistico Antonio Monda, al suo terzo anno di mandato e con un rassicurante rinnovo in tasca di altri tre anni: "Non potrei, ma faccio solo tre nomi. Uno per l'Italia, ovvero Una questione privata di Paolo e Vittorio Taviani, mentre per gli stranieri segnalo Detroit e Last Flag Flying".

Per quanto riguarda Detroit, si tratta del nuovo film di Kathryn Bigelow che rievoca uno dei più tragici e sanguinosi episodi della storia statunitense: la sommossa che ha attraversato le strade della metropoli americana esattamente cinquant'anni fa, fra il 23 e il 27 luglio 1967. Last Flag Flying di Richard Linklater è invece la storia di tre reduci del Vietnam (Steve Carell, Bryan Cranston e Laurence Fishburne) che attraversano gli Stati Uniti per seppellire il figlio di uno di loro ucciso durante la guerra in Iraq.

Sul recente rinnovo del suo mandato, dice invece Monda, scrittore e giornalista che vive tra Roma e New York: "Questo tipo di lavoro ha bisogno di tempo per vedere i suoi frutti e tre anni erano pochi per fare un disegno completo. Nel futuro - sottolinea - voglio dare a questa Festa, come era nelle intenzioni dei suoi fondatori, grande dignità internazionale e una dimensione che non sia mai provinciale. È una festa internazionale di cinema che si tiene a Roma e non una festa romana".

Sul futuro dei festival, spiega ancora Monda: "Va detto che questo tipo di manifestazione sta cambiando forma. C'è sempre più attenzione per il contatto diretto con gli artisti, per questo spingo molto per gli 'incontri ravvicinati', ma ovviamente c'è attenzione ai film e alla loro qualità". Il pubblico, aggiunge, "sta sicuramente cambiando. Quello più giovane vuole film spettacolari, mentre quello più anziano vuole invece sempre più film d'arte. Così bisogna saper dialogare con questi due estremi". Per quanto riguarda i fil rouge di questa edizione, che si chiuderà il 5 novembre, "sono due, sport e musica, e del tutto casuali - spiega il direttore artistico -. Lo sport arriva a Roma con temi diversissimi, ci sono film sul tennis (Borg McEnroe e Love Means Zero), Ferrari (Ferrari: un mito immortale) e pattinaggio (I, Tonya), mentre la musica arriva nella capitale con due docu su Bob Dylan (Trouble no more) e su Maria Callas (Maria Callas, In Her Own Words). L'idea di 'quote', di qualsiasi tipo, 'rosa' o altro, non passa neppure per la testa di Monda: "Unica quota spendibile è la qualità: ebrei, mussulmani, cattolici non fa differenza, a me interessano solo le cose belle".

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