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Dunkirk, la guerra raccontata da Nolan

Dunkirk, la guerra raccontata da Nolan

Il kolossal in anteprima a Venezia il 28 agosto, in sala dal 31

ROMA, 31 luglio 2017, 13:39

Francesco Gallo

ANSACheck

Dunkirk, foto di scena - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dunkirk, foto di scena - RIPRODUZIONE RISERVATA
Dunkirk, foto di scena - RIPRODUZIONE RISERVATA

Immaginate 'La sottile linea rossa' di Terrence Malick, ma senza la metafisica voce fuori campo.

Solo la guerra vissuta in prima persona, da un aviatore, da soldati sulla spiaggia, da un manipolo di ufficiali. Quasi nessun dialogo (in guerra non si parla), ma solo i rumori dei mitra, dei motori Rolls Royce Merlin dei caccia Spitfire, delle bombe tra terra, aria e acqua. E poi, in Dunkirk di Christopher Nolan, la grande musica di Hans Zimmer, per mettere al centro di tutto la paura.

Va detto che nel film, in anteprima alla Mostra del cinema di Venezia il 28 agosto e poi in sala dal 31 con la Warner Bros, si muore mille volte insieme ai suoi protagonisti, si ha paura con loro. Si muore sulla barca che affonda, si muore sull'aereo che precipita, si muore della paura di morire che hanno questi 400 mila soldati, tra truppe inglesi e franco-belghe, che nel 1940, durante la seconda guerra mondiale, vennero circondati dai tedeschi sulla spiaggia della Normandia. Già in sala dal 21 luglio negli Stati Uniti (dove ha superato i 100 milioni di dollari al box office), Dunkirk mette in campo un cast corale che comprende Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, l'ex One Direction Harry Styles, Aneurin Barnard, James D'Arcy, Barry Keoghan, Kenneth Branagh, Cillian Murphy, Mark Rylance e Tom Hardy.

Che successe mai dal 27 maggio al 4 giugno del 1940 tanto da essere ricordato come il cosiddetto "miracolo di Dunkerque"? Ci fu un'operazione di evacuazione navale su larga scala delle forze alleate che non ha precedenti nella storia della guerra moderna: l'Operazione Dynamo, rimasta nel cuore degli inglesi perché condotta da civili che, rischiando in prima persona, presero le proprie barche personali, pilotine, yacht e barche a vela, e si diressero dall'Inghilterra verso Dunkirk per prelevare quei soldati che, dopo lo sfondamento sul fronte della Mosa, erano impossibili da raggiungere, causa la bassa marea, da parte di navi alleate di grossa stazza.

Solo 106 minuti, una rarità per il regista inglese di Batman Begins che ama i tempi lunghi e l'uso dell'IMAX, per raccontare, in forma di thriller, quell'impresa attraverso tre storie su diversi piani temporali. "Quanto è accaduto a Dunkirk è una delle storie più importanti dell'umanità, l'estrema corsa contro il tempo e la morte. Era una situazione straordinariamente ricca di suspense, questo è certo. La nostra idea era di catapultare il pubblico in quella suspense con assoluto rispetto per la storia e la giusta intensità, ma anche naturalmente con l'idea di intrattenimento" dice il regista di Gotham City. Una curiosità: questo storico salvataggio dell'esercito inglese contro ogni previsione ha dato vita a un'espressione che ormai fa parte del lessico culturale britannico, ovvero "lo spirito di Dunkirk". E questo per ricordare quanto possa essere a volte eroico lo spirito anche delle persone più semplici.


   

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