Dopo la polemica #OscarsSoWhite, che in febbraio ha indotto star come Will Smith e Spike Lee a disertare il tappeto rosso, e' arrivato a Hollywood un segnale concreto di riforma: più donne e minoranze sono state invitate in giuria. L'Academy of Motion Picture Arts and Science, che annualmente consegna i premi più ambiti nell'industria del cinema, ha chiamato un nutrito gruppo di 683 persone, il doppio dell'anno scorso, con l'obiettivo di contribuire a riequilibrare l'eccessivo "candore" della sua membership. L'annuncio da' seguito all'impegno preso a gennaio, quando per il secondo anno consecutivo nessun attore di colore aveva conquistato la nomination. L'Academy si era prefissa il chiaro target di raddoppiare la presenza di donne e minoranze entro il 2020. Secondo i calcoli della storica istituzione di Hollywood, il 46 per cento dei 683 invitati di quest'anno sono donne e il 41 per cento minoranze. Tra i prescelti ci sono star e cineasti snobbati dalle nominations 2016 tra cui il regista Ryan Coogler di "Creed" e l'attore Idris Elba di "Beasts of no Nation". Altri nomi famosi in quota di colore sono Chadwick Boseman, John Boyega (lo Stormtrooper dell'ultimo "Star Wars"), Vivica A. Fox e il rapper Ice Cube. Tra le star asiatiche, l'invito e' arrivato a Daniel Dae Kim e Byung-hun Lee, così come anche a Luis Guzmán, che e' ispanico. Cercando di allargare il pool dei giurati l'Academy ha guardato anche all'estero scegliendo 283 invitati da un totale di 58 nazioni: tra questi Brie Larsson, premio Oscar per "Room". C'e' ancora un sacco di strada da fare - e lo dimostra la presenza tra i neo-invitati i due eredi del clan Murdoch, i figli del patriarca Rupert, James e Lachlan - anche perche' il passo dell'integrazione potrebbe essere difficile da sostenere. Anche se tutti i nuovi invitati accetteranno l'offerta, la membership delle minoranze etniche salira' soltanto dall'8 all'11 per cento, mentre per le donne l'aumento sara' dal 25 al 27 per cento. E c'e' chi dice che il problema vero non sta nell'Academy, ma nell'industria dei sogni nel suo complesso: il cinema non offre abbastanza ruoli di rilievo a minoranze e donne.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA