Il direttore del
'Museo Soffici e del '900 Italiano' di Poggio a Caiano (Prato),
Mauro Moriconi, a un anno dall'incarico annuncia le dimissioni
per divergenze "con il gruppo di lavoro" e "difficoltà
organizzative" per le prossime mostre.
"Ho deciso di rassegnare le dimissioni dal mio incarico di
direttore - scrive Moriconi -. Era già da alcuni mesi che
riflettevo su questa possibilità e, alla fine, ho maturato la
consapevolezza che fosse la scelta più giusta. Ho dato il
massimo per questo museo e per la valorizzazione dell'eredità
artistica di Ardengo Soffici (1879-1964), ma ritengo che sia
arrivato il momento di chiudere questa esperienza".
"Dirigere un museo regionale è stato un incarico prestigioso
e una grande responsabilità - spiega ancora -. Ho cercato di
onorarne il ruolo con impegno e dedizione, consapevole
dell'importanza di un'istituzione culturale che conserva e
promuove la memoria di uno dei protagonisti del Novecento
italiano", ma "tuttavia, nonostante l'impegno profuso e i
risultati raggiunti, mi trovo oggi nella condizione di non poter
esprimere appieno la mia visione e il mio approccio scientifico.
Da professionista, sono abituato a lavorare in contesti in cui
convivono idee e scelte differenti, ma le divergenze con il
gruppo di lavoro e le difficoltà organizzative relative alle
prossime mostre mi portano a ritenere inevitabile questa
decisione".
Moriconi descrive i mesi di direzione "un'esperienza
straordinaria, fatta di incontri, ricerca e passione", "ho avuto
l'opportunità di lavorare con un team competente e con persone
che, come me, credono nell'importanza della cultura come motore
di crescita e identità. Abbiamo realizzato progetti importanti,
mostre che hanno messo in luce aspetti meno conosciuti di
Soffici, e abbiamo contribuito a rafforzare il ruolo del museo
come punto di riferimento per il '900 italiano. In particolare,
ricordo con piacere gli incontri significativi con gli eredi di
Soffici, come la visita dei pronipoti dell'artista al museo, e
con il collezionista Luigi Cavallo, storico e critico d'arte.
Questi momenti hanno arricchito il nostro percorso espositivo e
rafforzato i legami con la storia e la memoria dell'artista".
Ma, è la conclusione, non ci sono più le condizioni per
proseguire nella direzione. Moriconi ringrazia "l'Ufficio
Cultura e gli operatori del museo", "chi ha creduto nel mio
lavoro, chi ha collaborato con me e chi ha sostenuto il museo in
questo percorso", "i visitatori" e "infine anche chi, in un
primo momento, è stato ostile nei miei confronti. Proprio
difficoltà e resistenze mi hanno dato ancora più forza e
determinazione nel portare avanti il mio lavoro con passione e
convinzione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA