Un'epigrafe funeraria d'età
imperiale romana (II secolo d.C.) è stata scoperta a Savona
nello scavo archeologico dell'area dell'antica cattedrale
trecentesca sul colle della fortezza del Priamar. Si tratta
dell'iscrizione che un tale Marcus Aemilius Placidus dedicò a
suo padre. Il ritrovamento è stato annunciato in una conferenza
stampa nel museo archeologico della città.
Lo scavo su concessione biennale all'Istituto Internazionale
degli Studi Liguri, condotto da un'équipe di archeologi
professionisti e studenti universitari di vari atenei italiani,
è stato diretto dal professor Franco Varaldo.
La scoperta archeologica è arrivata in modo del tutto
inatteso, se era ipotizzabile la presenza di strutture di Età
bassomedievale riferibili all'impianto della cattedrale
trecentesca, non lo era l'antecedente sepolcreto dell'edificio
romanico, nonché quello dei resti di un edificio ad uso
abitativo di Età bizantina (fine VI/VII secolo), evidente
testimonianza della frequentazione dell'area. Eccezionale è
stato il rinvenimento dell'antica epigrafe, si tratta dei resti
di un monumento sepolcrale, evidentemente associato a un
insediamento o a una villa collocati sul Priamar, con una
diretta visione del vicino centro municipale di Vada Sabatia e
parte del suo suburbio.
È la prima volta che un'iscrizione romana viene rinvenuta a
Savona e andrà ad arricchire il patrimonio esposto nel museo
archeologico cittadino. Si tratta di un dato particolarmente
importante che viene tangibilmente ad avvalorare l'antico
rapporto tra Savona e Roma.
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