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Milano ricorda Toscani coi suoi scatti e una commemorazione

Milano ricorda Toscani coi suoi scatti e una commemorazione

La figlia, hai ridefinito il modo in cui vediamo il mondo

MILANO, 19 gennaio 2025, 16:29

Redazione ANSA

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(di Michela Nana) È lunga la fila nel cortile di Palazzo Reale perché tante persone hanno voluto rendere omaggio a Oliviero Toscani, che Milano ricorda dopo la sua morte con l'evento Viva Oliviero, lo stesso nome della mostra che la città gli aveva dedicato nel 2022.
    Per l'occasione sono state esposte le immagini più significative della sua carriera, insieme a quattro set fotografici pensati per realizzare ritratti al pubblico presente che entreranno a far parte di "Razza Umana", il progetto che dal 2007 ha raccolto oltre 10mila immagini. In uno di questi set a fare gli scatti è uno dei figli di Toscani, Rocco, che ha ritratto anche il sindaco Beppe Sala arrivato a omaggiare l'artista. Un momento di commemorazione si è tenuto nella sala delle otto colonne, a cui hanno partecipato oltre alle istituzioni, la famiglia con la moglie e i figli dei due matrimoni, i suoi allievi di fotografia. "Ti ho sempre descritto come il sole, maestro indiscusso della luce e della vita - ha detto la figlia Lola -, potente, scomodo, bellissimo e necessario. Sei stato instancabile, lavorando senza sosta imponendo la tua presenza e ridefinendo il modo in cui vediamo mondo. Usando amore, bellezza e semplicità ci hai insegnato cosa è l'impegno, la speranza, il futuro e tanto altro ancora". "Oliviero ci metteva la faccia e questo ce lo ha fatto amare, ha saputo essere divisivo e fastidioso ma ha portato avanti la sua cultura" ha riconosciuto Sala. "È confortante vedere questa Milano che si raccoglie e testimonia un suo credo - ha aggiunto -, noi siamo qua per affetto ma anche perché crediamo alle cose che Oliviero ha fatto e a un certo modo di vedere la società".
    Anche l'assessore alla Cultura del Comune Tommaso Sacchi ha osservato che "è stato un cavallo pazzo dell'arte e della fotografia e della comunicazione, era l'opposto di un pazzo però. Un genio creativo che ha saputo usare la follia delle scelte dirompenti come un mezzo per andare dritti al punto, arrivando a un obiettivo etico e necessario". Tra gli amici del fotografo che hanno preso la parola Margherita Missoni e anche Marco Cappato che ha ricordato come con Oliviero Toscani avevano organizzato una mostra al Parlamento europeo con le foto dei prigionieri politici cubani, "che aveva voluto appendere al soffitto così che ti guardavano da tutte le prospettive". "Ciao Oliviero - ha aggiunto -, non avevi paura di sputtanarti con le cause che ti avrebbero portato tutto tranne che cose buone". Presente al momento di ricordo anche il presidente della Triennale Stefano Boeri. "Mi diceva 'uè Boeri ma cosa fai l'assessore che non sei capace non sai cosa è la politica' - ha ricordato -. Ha occupato un pezzo degli uffici dell'assessorato alla Cultura e voleva fare una scuola popolare di fotografia.
    Forse può essere un progetto da fare insieme, lui ha lasciato segni di intelligenza e generosità. Ed era uno straordinario Radicale".
   

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