Un centinaio di disegni eseguiti su carta, per lo più a china, matita, carboncino, tra gli anni Settanta e Ottanta, esposti integralmente per la prima volta nel 1990 tornano ora in mostra a Firenze.
È quanto propone la rassegna dedicata ai disegni di Jannis Kounellis, dal titolo 'La stanza vede.
Disegni 1973-1990', in programma dal 15 marzo al 9
giugno al Museo Novecento di Firenze.
Molti fogli, spiega una nota, sono caratterizzati da vere e
proprie prime prove progettuali: al centro della carta Kounellis
ha tratteggiato in velocità la sagoma di una lastra su cui
possono stare appesi cappotti, strumenti musicali, oppure, in
una rigorosa costellazione di mensole, ciottoli anneriti, sacchi
di iuta ripieni di carbone, legni macchiati di nero. In alcuni
casi il groviglio rapido di segni lascia affiorare oggetti o
minime tracce, ombre, impronte scure, germogli di future
creazioni. Si riconoscono la sagoma di una ciminiera, quella di
lampade ad olio o teste urlanti, che rimandano al celebre Urlo
di Edward Munch, o anche accumulazioni di teschi, come negli
ultimi acquerelli di Cézanne. A volte i disegni sono minute
annotazioni, forse esercizi di memoria.
"La mostra di Jannis Kounellis al Museo Novecento è
l'occasione per la città di Firenze di rendere omaggio ad un
grande artista a pochi anni di distanza dalla sua scomparsa,
avvenuta nel 2017 - ha detto Sergio Risaliti, direttore del
Museo Novecento e curatore della rassegna -. La selezione di
disegni esposti in mostra apre alla possibilità di accedere al
mondo fantastico e poetico di Kounellis, ai suoi sogni e ai suoi
incubi, al labirinto delle sue immaginazioni e delle sue
suggestioni, ai suoi archetipi figurativi e alle sue più
ricorrenti iconografie. Alcuni disegni rappresentano la prima
intuizione di installazioni potenti e monumentali, altri sono
fulminei schizzi di opere iconiche che hanno segnato la storia
dell'arte contemporanea".
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