È un viaggio dentro l'opera e dentro
l'anima di Mark Rothko, la straordinaria retrospettiva, la più
grande mai realizzata in Francia, che sarà visitabile fino al 2
aprile alla Fondazione Louis Vuitton a Parigi. È vedere in 115
opere tutte le sfumature della sua personalità, la ricerca della
forma e del colore, ma soprattutto la ricerca di un equilibrio
interiore mai trovato, fino al tragico epilogo. Sono opere che
raccontano il primo periodo dell'artista, quando le immagini non
avevano ceduto ancora completamente il passo al colore, ma gli
influssi della ricerca e degli artisti del suo tempo,
affioravano dal pennello. E allora consapevolmente e
inconsapevolmente ecco che dai - già bellissimi - quadri della
giovinezza europea, intravedere le forme e lo spirito del
surrealismo e Salvador Dalì, del cubismo e di Picasso, di
Matisse e di qualche cupezza trascendentale di Chagall. La prima
retrospettiva in Francia dedicata a Mark Rothko (1903-1970) è
stata quella del Museo d'Arte Moderna della Città di Parigi nel
1999, ma questa è decisamente la più esaustiva con opere
provenienti dalle più grandi collezioni istituzionali e private
internazionali, in particolare la National Gallery of Art di
Washington, la Tate di Londra, il Phillips Collezione così come
la famiglia dell'artista. Attraversa completamente tutti gli
spazi
della Fondazione, un palazzo di vetro e acqua immerso nel bosco
a vele spiegate come una barca, da un progetto dell'architetto
americano Frank Gehry. Seguendo un percorso cronologico,
ripercorre l'intera vita dell'artista dai primi dipinti
figurativi fino all'astrazione finale, passando attraverso
Multiforme, che poi si traduce nella sua tipica essenzialità dei
'classici' degli anni '50 dove forme rettangolari si
sovrappongono seguendo un ritmo binario o ternario. Prima nel
segno del colore da cui traspare contemporaneamente l'universo
della natura e delle emozioni in un unico segno, poi via via più
cupe fino all'abisso del nero che inghiotte tutto il resto.
Assolutamente unica e imperdibile.
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