"Robert Capa. L'opera 1932-1954" è
il titolo della mostra allestita fino al 24 settembre nel Centro
Saint-Bénin di Aosta. Saranno esposte oltre 300 immagini,
selezionate dagli archivi dell'Agenzia Magnum, che coprono la
produzione del celebre fotografo dagli esordi alla morte
prematura avvenuta nel 1954 in Indocina.
A curare l'esposizione è Gabriel Bauret: "Il posto di capa nella
storia della fotografia potrebbe essere paragonato a quello di
Robert Doisneau, ma il paragone si ferma qui: tanto Capa è un
eterno migrante, dallo spirito avventuroso, quanto Doisneau è un
sedentario che nutre la sua fotografia con i soggetti che sa
scovare a Parigi e nelle sue periferie".
"Il visitatore potrà osservare le immagini di guerra che hanno
forgiato la leggenda di Capa - si legge nella presentazione - ma
non solo". L'esposizione si articola in 9 sezioni tematiche:
Fotografie degli esordi, 1932-1935; La speranza di una società
più giusta, 1936; Spagna: l'impegno civile, 1936-1939; La Cina
sotto il fuoco del Giappone, 1938; A fianco dei soldati
americani, 1943-1945; Verso una pace ritrovata, 1944-1954;
Viaggi a est, 1947-1948; Israele terra promessa, 1948-1950;
Ritorno in Asia: una guerra che non è la sua, 1954. A rendere la
rassegna ancora più intrigante sarà la possibilità di osservare
anche le pubblicazioni dei suoi reportages sulla stampa francese
e americana dell'epoca e gli estratti di suoi testi sulla
fotografia, che tra gli altri toccano argomenti come la
sfocatura, la distanza, il mestiere, l'impegno politico, la
guerra.
Nato nel 1913 a Budapest, Capa iniziò la carriera di
fotoreporter a Berlino. Nel 1947 fondò con Henri Cartier-Bresson
e David Seymour la celebre agenzia Magnum Photos. Morì in
Indocina nel 1954, ferito da una mina anti-uomo mentre
documentava la guerra al fronte.
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