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Mostre: Oppi e Martini, l'arte che incontrò la fotografia

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Mostre: Oppi e Martini, l'arte che incontrò la fotografia

Alla Orsi di Milano confronto tra due artisti del '900

MILANO, 10 novembre 2021, 13:30

Redazione ANSA

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Dal confronto di due artisti nati entrambi nel 1889, accumunati da uno dei dibattiti più interessanti del '900, il rapporto tra arti tradizionali e il nuovo medium, la fotografia, nasce una mostra aperta dall'11 novembre al 2 dicembre alla Galleria Orsi di Milano.

Protagonisti dell'esposizione (organizzata da Amedeo Porro e a ingresso libero), Ubaldo Oppi e Arturo Martini, che nella ritrattistica sperimentarono un approccio nuovo, molto vicino al modo di rappresentare la realtà, propria del mezzo fotografico.

Rischiando però pure denunce, come accadde nel 1925 a Oppi, accusato dalla Famiglia Artistica Milanese di aver copiato da una fotografia l'opera che aveva esposto alla Galleria Pesaro e contemporaneamente venduto alle Civiche Raccolte della città di Milano, un nudo di donna in piedi, dal titolo 'Sera romagnola'.
    Formazioni e caratteri molto simili, Oppi e Martini, nato il primo a Bologna, il secondo a Treviso, morirono lo stesso anno nel 1942. La mostra a loro dedicata ruota attorno all'accostamento di due opere che hanno un ruolo cardine nel loro percorso - La Povertà Serena di Ubaldo Oppi e La Nena di Arturo Martini. Tra gli altri lavori esposti il capolavoro dal titolo La Povertà serena, un olio su cartone di cm.100x70, dipinto da Oppi a guerra finita, rientrato dal campo di concentramento di Mauthausen (aperto dagli austriaci nel 1918) dove era stato recluso per alcuni mesi. Di Arturo Martini sono in mostra una ceramica, un bronzo e sei terrecotte, tra cui Donna sdraiata del 1929/1930, esemplare unico, sinora inedita e quindi esposta al pubblico per la prima volta.
   

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