Un ponte lungo 18 metri, sospeso sul
Tevere tutto in cartone ricilabile, sorretto da tre palloni
gonfiati a elio. E' il Ponte Farnese, sogno del Gran Cardinale
Alessandro Farense, uomo colto e mecenate, che quando nel 1579
acquistò il Palazzo del giardino del banchiere Agostino Chigi,
da quel momento denominato Villa Farnesina, sognava di
realizzare una meravigliosa passeggiata sul Tevere collegando la
sua nuova proprietà alla residenza di Palazzo Farnese.
Commissionò così a Michelangelo Buonarroti l'ambizioso progetto
di un ponte sul fiume, che in realtà mai venne terminato (ne
resta solo un arco su via Giulia). Dopo più di 400 anni, il
piano trova nuova vita, con l'opera collettiva di Olivier
Grossetête, artista conosciuto in tutto il mondo per le sue
Costruzioni monumentali partecipative (ne ha già firmate circa
250 arruolando migliaia di semplici cittadini), come quella
realizzata per l'apertura di Matera capitale europea della
cultura o Roma 2020, con la riproduzione del Teatro di Marcello.
Promosso dall'Ambasciata di Francia e Institut francais Italia e
realizzato grazie al sostegno di Webuild, in collaborazione con
Villa Farnesina-Accademia dei Lincei, "il ponte Farnese -
racconta l'ambasciatore Christian Masset - è il primo di una
serie di eventi culturali e scientifici legati alla
valorizzazione di Palazzo Farnese, che abbiamo pensato per
raccontarne la storia e renderlo visibile, mentre è in atto il
restauro di facciate e tetto, che durerà cinque anni". Proprio
sul progetto di Michelangelo, Grossetête realizzerà il "suo"
Ponte Farnese in cartone, chiamando all'opera tutti i cittadini
che abbiano voglia di partecipare con workshop dall'8 all'11/7.
Il 13 si finalizzerà la costruzione con l'assemblaggio sulle
banchine all'altezza di Ponte Sisto. L'opera "vivrà" dal 13 al
18/7, quando tutti i volontari, ma anche semplici passanti,
saranno invitati a smontarla
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