Riaperta oggi la Pinacoteca Civica
di Ancona, che potrà essere visitata in tutta sicurezza con un
percorso ad hoc e con la mostra "Bruno d'Arcevia, la poetica del
paradosso temporale" curata da Antonio Luccarini e organizzata
dal Comune e dall'Associazione Culturale Marche Atipica con il
sostegno della Regione Marche. La mostra è visitabile dal lunedì
al giovedì dalle 16 alle 19 e il venerdì dalle 10 alle 19, ma
non nei weekend, come disposto dall'ultimo Dpcm. Un percorso
espositivo di 36 opere del maggior esponente del neo manierismo,
che coprono il periodo dal 1973 al 2016 provenienti da
collezionisti privati italiani, e arricchito da una proiezione
che documenta il grande affresco realizzato dall'artista sul
catino absidale della cattedrale di Noto in Sicilia. "La
Pinacoteca di Ancona ha tra i suoi compiti quello di raccontare
lo straordinario Novecento marchigiano" dice l'assessore alla
Cultura Paolo Marasca. Artista "militante", ventenne nel '68,
spiega Luccarini, "ha sempre mantenuto vigile l'occhio sulla
realtà, ha capito che il centro della sua produzione non doveva
essere la realtà così com'era, ma la stessa storia dell'arte, il
passato dell'arte, la rappresentazione della realtà così come si
era evoluta". Non un "nostalgico, un pittore passatista che
rimpiange quello che è andato perduto, che insegue il mito di
una tradizione calpestata e offesa", ha sottolineato il
curatore: "se c'è una nostalgia all'interno del suo percorso è
la nostalgia della visione, di quando l'arte sapeva accendersi
in funzione di un processo che era di conoscenza, di
rivelazione, di purificazione spirituale: era arte pura, libera
da ogni soggezione, da ogni moda, da ogni ismo". Nella
Pinacoteca Civica, il visitatore "avrà la possibilità di vedere
il dialogo nei confronti del mare magnum del passato, percorso
in lungo e in largo".
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