(ANSA) - ROMA, 27 GIU - Architettura, spiritualità, natura, "il peregrinare dell'uomo in attesa dell'incontro". Tornano da domani a Roma, nel giardino di Palazzo Venezia, le conversazioni d'architettura curate da Pisana Posocco e Sonia Martone e il debutto è con Francesco Dal Co, curatore dell'applaudito Padiglione Vaticano alla Biennale di architettura di Venezia. Già professore di storia dell'architettura allo Iuav di Venezia, ma anche alla Yale University e all'Accademia di Architettura di Mendrisio, Dal Co dirige da più di vent'anni la rivista Casabella. A Palazzo Venezia, introdotto e presentato da Orazio Carpenzano, racconterà il progetto che ha coinvolto tra gli altri Sir Norman Forster ed Edoardo Souto De Moura con il tema della cappella come luogo di orientamento, incontro, meditazione. E proprio al racconto dell'architettura, spiega una delle curatrici, l'architetto Pisana Posocco, è dedicato quest'anno il ciclo di conferenze che punta a "confrontare le voci di studiosi e architetti di chiara fama così da poter affrontare con loro il tema della comunicazione in architettura: come comunicare, cosa ci racconta l'architettura, come inserire l'architettura nel dibattito sociale, per chi e in nome di cosa parla l'architettura". Un percorso di immagini e parole, domande e risposte, "Per capire con alcuni protagonisti, particolarmente impegnati sul lavoro espressivo e poetico, quale lingua oggi parla l'architettura, come questa veicola i valori plastici e spaziali, a quale prezzo per l'ambiente, per la cultura, per il mercato". A luglio, il 5 e il 12, gli altri due incontri prima della pausa estiva. Il primo con Leonardo Giorgi di Studio Azzurro, che alla luce della trentennale esperienza del gruppo artistico anche nell'allestimento di musei e mostre tematiche parlerà di pratiche multidisciplinari e creatività trasversale; il secondo con la coppia Flores & Prats, architetti con studio a Barcellona specializzati nella ristrutturazione di antichi fabbricati, social housing e progettazione di spazi pubblici, che racconteranno la loro ambizione, che è quella di "costruire comunità, spazi senza un programma concreto, che nessuno chiede, che non hanno un nome all'inizio del progetto, ma che poi diventano centrali. Luoghi d'incontro che con il passare dei giorni diventano spazi di fiducia e d'identità per quelli che li abitano." Il 6 settembre sarà la volta invece di Franco Purini, professore emerito di composizione architettonica all'Università di Roma, allievo di Sacripanti e Quaroni, che racconterà il progetto della Torre Eurosky, la casa di abitazione più alta di Roma. La chiusura il 7 settembre con Manuel Aires Mateus, pluripremiato architetto portoghese che parlerà dei suoi progetti e della sua convinzione che l'architettura sia in fondo un arte incompleta: "non è come la pittura o la scultura - sostiene- ha bisogno di un altro layer per completarsi: la vita". Gli appuntamenti sono tutti alle 21, l'ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
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