La censura dei media in Turchia è
il cuore della mostra dell'artista Fatma Bucak che racconta il
suo Paese attraverso fotografie, video, performance, sound.
Della Fondazione Sardi per l'Arte il merito di presentare, in
anteprima in Italia, Remains of what has not been said allestita
a Torino in una delle sale della Biblioteca Graf della Facoltà
di Lettere e Filosofia, dal 31 ottobre al 10 novembre.
L'installazione parte da una data, il 7 febbraio 2016, giorno
delle uccisioni di Cizre nel sud-est della Turchia. La mostra si
apre con il video "Scouring the press" in cui due donne curde e
l'artista vengono riprese mentre lavano le pagine dei quotidiani
sino a renderle opache, anonimi fogli privi di contenuto. Ad
accompagnare questa performance video una serie di 84 fotografie
nelle quali l'acqua sporca, utilizzata per il lavaggio dei
giornali, è raccolta in contenitori di vetro segnati ognuno da
una data che le mani dell'artista porgono verso il pubblico.
L'opera è stata esposta per la prima volta lo scorso novembre in
una personale dell'artista presso la David Winton Bell di
Providence Rhode Island negli Stati Uniti. All'inaugurazione
torinese presenti, con Fatma Bucak, il rettore Gianmaria Ajani e
l'assessora comunale alla Cultura, Francesca Leon.
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