Decine di pullman pieni di turisti, perlopiù asiatici, delusi per avere trovato gli scavi archeologici di Pompei chiusi, qualche selfie davanti ai cancelli sbarrati, niente servizi igienici per i visitatori "mancati", e solo una bancarella di souvenir aperta.
E' lo scenario raccontato oggi da Antonio Irlando,
dell'Osservatorio Patrimonio Culturale, che ha passato qualche
ora davanti agli ingressi degli scavi.
"La chiusura ha provocato
danni a immagine ed economia del territorio".
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