(ANSA) - MIA FIGLIA di Laura Bispuri, sinfonia al femminile nel sole della Sardegna occidentale in concorso; LA TERRA DELL'ABBASTANZA, ovvero la periferia romana raccontata da due gemelli,Damiano e Fabio D'Innocenzo, che sembrano i figli di Caligari; un documentario bucolico-rurale LORELLO E BRUNELLO di Jacopo Quadri sul valore della terra e, infine, LAND un'amara storia di frontiera che divide l'America ricca, e senza troppa anima, da una riserva indiana. Non si può dire che quest'anno al Festival di Berlino (15-25 febbraio) l'Italia non porti più di una sua anima. E questo in un festival forse quest'anno meno glamour del solito e con una giuria, capitanata dal regista tedesco Tom Tykwer, piena di tecnici.
In corsa per l'Orso d'oro ci sarà appunto FIGLIA MIA, opera seconda della Bispuri che racconta un patto segreto, destinato a rompersi, tra due donne madri di una stessa bambina. Da una parte c'è Tina (Valeria Golino), madre amorevole, ansiosa e affidabile che vive solo per la sua piccola Vittoria (Sara Casu) di dieci anni e, dall'altra, Angelica (Alba Rohrwacher) madre naturale della bambina, alcolizzata, fragile, in preda solo a se stessa e alla sua vita scombinata.Vittoria dovrà così combattere con le sue due anime: quella libera e adulta, ma senza rete, che fa sì che segua Angelica nelle sue folli e pericolose escursioni nelle grotte, e quella rassicurante di Tina, la sola capace di poterle far vivere la normalità.
Tutt'altra atmosfera in LA TERRA DELL'ABBASTANZA, lungometraggio d'esordio di due ventottenni registi romani, i fratelli Damiano e Fabio D'Innocenzo, che ricorda tanto la poetica della periferia romana, della 'coattagine, cantata da Claudio Caligari da Amore tossico fino a Non essere cattivo.
Questa volta si tratta però di un'iniziazione involontaria alla delinquenza da parte di quelli che sarebbero potuti diventare davvero dei bravi ragazzi. Ovvero Mirko, Andrea Carpenzano (Tutto quello che vuoi, Il permesso), e Manolo (Matteo Olivetti) due giovani amici della periferia di Roma che vanno alla scuola alberghiera e sognano di fare i bar tender. Nella sezione Culinary ci sarà LORELLO E BRUNELLO, titolo del film di Jacopo Quadri e nome dei due protagonisti di questo documentario bucolico-rurale che si svolge in Maremma durante un intero anno, scandito dalle quattro stagioni. Già in concorso al Torino Film Festival (Premio Cipputi e Menzione speciale della Giuria Torino 35), il docu racconta la vita reale di Lorello e Brunello Biondi che vivono da soli nel podere dove sono nati ai Pianetti di Sovana, nella Maremma 'povera'. Per loro c'e' solo il lavoro, mai un giorno di pausa, e anche una naturale resistenza 'da veri contadini' che fa si' che la terra non si metta mai in discussione: non si vende.
In LAND, scritto e diretto dal regista iraniano Babak Jalali che passa nella sezione Panorama con una co-produzione italiana (Asmara Films), ci troviamo in una delle tante frontiere senza giustizia che dividono ricchezza e povertà: la riserva indiana di Prairie Wolf. Qui vive la famiglia dei Denetclaw protagonista della storia. Da una parte una cultura, quella dei nativi americani, relegata ai margini e, dall'altra, quella di chi ha vinto. In mezzo, un chiosco bar dove gli indiani attingono a quell'alcol che li stordisce e che non possono portare dentro la riserva (è proibito).
Infine, Matilda De Angelis è Shooting Star al Festival di Berlino 2018. L'attrice è stata selezionata per rappresentare l'Italia nel prestigioso programma dedicato ai giovani talenti europei.
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