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Un sms della cugina di Chiara Poggi: 'Mi sa che abbiamo incastrato Stasi'

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Un sms della cugina di Chiara Poggi: 'Mi sa che abbiamo incastrato Stasi'

La difesa di Sempio: 'Negli appunti e nei diari nulla sul caso Garlasco. Presi per tracciare un profilo, lui preoccupato per i genitori'

15 maggio 2025, 20:35

di Francesca Brunati e Igor Greganti

ANSACheck
Chi l 'ha Visto (Rai3) mostra un video del 2007 con Stasi e Stefania Cappa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Chi l 'ha Visto (Rai3) mostra un video del 2007 con Stasi e Stefania Cappa - RIPRODUZIONE RISERVATA

In attesa delle analisi sul martello, una mazzetta da muratore, trovato ieri in un canale durante le ricerche dell'arma con cui è stata uccisa quasi 18 anni fa Chiara Poggi, nella nuova indagine della Procura di Pavia in cui Andrea Sempio è accusato di omicidio in concorso con altre persone e Alberto Stasi, che ha quasi finito di espiare 16 anni di carcere, spuntano le chat di una delle gemelle Cappa, cugine della ragazza trovata senza vita in fondo alle scale di casa, a Garlasco, la mattina del 13 agosto 2007.

Tra gli atti dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Stefano Civardi e dalla pm Valentina De Stefano a cui si è aggiunta la collega Giuliana Rizza, ci sarebbero anche circa 280 messaggi inviati anni addietro da Paola, la gemella che ora è food blogger, a un amico con cui la giovane in passato avrebbe condiviso serate tra movida e locali.

"Mi sa che abbiamo incastrato Stasi", questo il tenore di uno dei testi che sono a disposizione di inquirenti e investigatori assieme a immagini postate sui social dalle due ragazze - mai indagate - ritornate alla ribalta delle cronache in questi giorni. In più sarebbero state riesumate anche le intercettazioni dell'epoca del delitto in cui Paola, al telefono con la nonna, si sfogava: troppo disagio per lei e la sorella avere ospiti i genitori di Chiara, che in quel momento non avevano più casa poiché era sotto sequestro. "Guarda, noi stiamo male per i cavoli nostri, dobbiamo stare male il doppio? Guarda nonna che se io e la Stefania (la sorella, ndr.) siamo ridotte così, è per questa storia qua".

A far riparlare delle gemelle Cappa ci sono poi le immagini, riproposte in tv, dell'abbraccio tra Stefania e Alberto Stasi ripreso dalle telecamere nascoste nella caserma dei carabinieri del piccolo paese della Lomellina, dove i due ragazzi erano stati convocati quattro giorni dopo il brutale assassinio. Assassinio su cui ora i carabinieri stanno lavorando ipotizzando uno scenario diverso da quello acclarato da una sentenza passata in giudicato. Ieri, infatti, non solo hanno perquisito le abitazioni di Sempio - unico indagato nella nuova inchiesta -, dei genitori e degli amici Mattia Capra e Roberto Freddi e sequestrato pc, telefoni vecchi e nuovi, appunti, diari, fotografie e tutto quanto può essere utile a riscontrare una ricostruzione alternativa a quella che ha stabilito la responsabilità di Stasi.

Con il supporto dei vigili del fuoco e della protezione civile, i militari, guidati da una antica testimonianza e dalle recenti rivelazioni in tv di un superteste su Stefania, hanno dragato un canale a Tromello, non molto lontano da Garlasco, nei pressi della casa ora abbandonata di proprietà della nonna: lì sono stati rinvenuti alcuni oggetti tra cui una mazzetta da carpentiere che dovrà essere analizzata e comparata per capire se possa essere l'arma del delitto. Arma che, come era stato messo nero su bianco negli atti giudiziari, non sarebbe il martello a coda di rondine sparito da casa Poggi ma semmai un martello da carpentiere.

Cosa che riporta all'estate del 2007, quando il titolare di un cantiere situato nel cortile della Croce Garlaschese aveva segnalato la scomparsa - alcuni giorni prima del delitto - di una mazzetta da muratore. Infine mentre i genitori di Chiara, attraverso l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, hanno deciso di querelare una serie di blogger per frasi offensive nei loro confronti e pure nei confronti della figlia, Sempio oggi è ritornato con la madre nella caserma dei carabinieri di Milano per recuperare il loro cellulari sequestrati ieri per la copia forense. Domani, invece, si ritorna in aula a Pavia per l'incidente probatorio che darà il via a una maxi perizia con al centro le comparazioni genetiche tra il dna di Sempio con il materiale biologico trovato sulle unghie di Chiara e altri reperti raccolti nella prima indagine e non analizzati.

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