Non sarebbe stato un omicidio
volontario ma al massimo preterintenzionale. Anche perché a
carico di Ahmed Mustak ci sarebbero "solo indizi nemmeno gravi,
precisi e concordanti". Per questo l'avvocata Vittoria Garbarini
ha chiesto l'assoluzione, o in subordine la derubricazione, per
l'operaio accusato di avere ucciso a Genova a marzo 2023 la
moglie Sharmin Sultana, di 32 anni, e di avere fatto passare il
femminicidio per un suicidio.
Alla scorsa udienza il pubblico ministero Marcello Maresca ha
chiesto la condanna a 24 anni. Secondo l'accusa l'uomo avrebbe
ucciso la moglie perché lei stava sempre sui social e voleva
trovarsi un lavoro per emanciparsi. Il giorno in cui venne
trovata morta aveva fissato un colloquio per trovare una
occupazione. Mustak in un primo momento aveva parlato di
suicidio, poi aveva cambiato versione dicendo che si era
trattato di un incidente. Secondo l'operaio, la moglie lo voleva
colpire e lui si era rifugiato sotto il tavolo ma quando la
donna aveva provato a colpirlo con un calcio, lui l'avrebbe
tirata per i piedi facendola cadere e sbattere la testa a terra.
A quel punto avrebbe cucinato la cena per i figli, con il
cadavere in cucina, e poi avrebbe inscenato il suicidio per
paura. La sentenza è prevista per il 27 maggio.
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