"Il gesto semplice di
Lorenza ha risvegliato migliaia e migliaia di coscienze sul
valore del 25 aprile, sui valori della Resistenza sulla quale si
fonda la Repubblica italiana che sono quelli della libertà,
l'uguaglianza, la democrazia", così Matteo Ricci,
europarlamentare PD e candidato alla presidenza della Regione
Marche, al fianco di Lorenza Roiati, davanti al suo forno
"l'assalto ai forni", ad Ascoli Piceno.
Ricci ha definito quella identificazione nei confronti di
Lorenza "vergognosa" denunciando "che non è avvenuta a caso, è
il frutto di un clima e di una direttiva provocatoria che è
stata fatta in vista del 25 aprile". Chiedere di festeggiare il
25 aprile "con sobrietà significa non aver mai partecipato ad un
25 aprile. Non aver mai celebrato l'onore alle nostre vittime:
partigiani, alleati, famiglie, civili e militari morti durante
la seconda guerra mondiale" E, ancora, sulle responsabilità. "La
colpa non è di chi ha eseguito quel controllo bensì di chi ha
fatto quella direttiva indecente - ha affermato - La nostra
vicinanza a Lorenza non è solo una vicinanza alla sua
testimonianza e al suo coraggio, necessario anche per aprire
un'attività al giorno d'oggi, ma è anche per aver dedicato
questo pane alla resistenza. Perché è la dimostrazione che sui
valori della resistenza noi dobbiamo continuare a combattere,
perchè non sono affermati per sempre e proprio in questo momento
storico, nel quale viene messa in discussione la democrazia, noi
dobbiamo rilanciare quei valori per il futuro".
"Senza il sacrificio dei nostri partigiani, dei militari
alleati, delle forze dell'ordine e dei soldati italiani che
decisero di stare dalla parte della libertà, oggi - ha ricordato
l'esponente dem - quei valori su cui si fonda la nostra
Repubblica non ci sarebbero - afferma l'europarlamentare - e noi
non avremmo avuto 80 anni di libertà, di democrazia, di
progresso e di pace (ancora una volta diventata un'emergenza
mondiale anche nel nostro continente) - poi il saluto a Papa
Francesco - che ha posto la pace e la giustizia al centro del
suo pontificato come valori fondamentali". E ha concluso con
"viva la resistenza, viva l'Italia e viva Lorenza!".
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