/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La crisi climatica spinge l'ecoansia, anche in Italia e tra i giovani

La crisi climatica spinge l'ecoansia, anche in Italia e tra i giovani

Le preoccupazioni ambientali incidono sulla salute mentale: un sondaggio Unicef e Youtrend

22 aprile 2025, 18:03

Redazione ANSA

ANSACheck
Greta Thunberg a Milano per Fridays for Future (2024) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Greta Thunberg a Milano per Fridays for Future (2024) - RIPRODUZIONE RISERVATA

In occasione della Giornata Mondiale della Terra, l’UNICEF Italia ricorda che quasi la metà dei 2,4 miliardi di bambine, bambini e adolescenti del mondo è esposta ad una combinazione pericolosa di shock climatici e ambientali e lancia i risultati del sondaggio “Crisi climatica ed Ecoansia in Italia.

Preoccupazioni ambientali e salute mentale” realizzato con Youtrend sulla percezione dei giovani rispetto ai cambiamenti climatici e gli effetti sulla salute mentale. Il cambiamento climatico sta mettendo a rischio l’infanzia stessa.

Bambine e bambini sono particolarmente vulnerabili agli effetti di fenomeni metereologici estremi: quasi il 90% del carico globale delle malattie associate ai cambiamenti climatici, al degrado ambientale e all’inquinamento ricade sui bambini sotto i 5 anni. Circa un miliardo di bambine, bambini e adolescenti vive in contesti resi fragili dalla minaccia del cambiamento climatico.  

Anche le città europee sono sempre più calde: si stima che 466 milioni persone di minore età (1 bambino su 5) vivano in aree interessate da ondate di calore eccezionalmente frequenti, il doppio delle giornate annue rispetto a 60 anni fa. Bambine e bambini colpiti da disastri legati al clima subiscono conseguenze negative anche sulla loro salute mentale. Per questo l’UNICEF Italia con Youtrend ha realizzato un sondaggio sul tema dell’eco-ansia o ansia climatica, ovvero l’ansia o la preoccupazione per le minacce ecologiche che il nostro pianeta sta sperimentando e gli effetti sulla salute mentale.          

Ecco alcuni risultati del sondaggio di UNICEF Italia e Youtrend:

il 24% degli italiani ha sentito parlare di ecoansia e il 22% indica che la propria esperienza personale è molto o abbastanza compatibile con l’ecoansia, una volta spiegato il significato del termine; Il 7% ha dichiarato di aver riscontrato almeno una volta a settimana sintomi fisici (come mal di testa, tensione muscolare, nausea, palpitazioni) in risposta a uno stato di ansia legato ai problemi ambientali e il 9% dichiara di aver accusato sintomi psicologici, come pensieri ricorrenti e incontrollati, con frequenza almeno settimanale. il 32% degli intervistati maggiorenni con meno di 45 anni afferma che la paura della crisi climatica li scoraggia dall’idea di avere figli; alla domanda su quali siano i maggiori problemi che il mondo sta affrontando i cambiamenti climatici risultano essere la quarta risposta (23%) - la più frequente dopo guerre, fame nel mondo e aumento dei prezzi.

La paura per gli effetti che i cambiamenti climatici avranno sulla vivibilità della terra è spesso associata anche alla preoccupazione per il destino delle prossime generazioni: Il 69% della popolazione dichiara di trovarsi a pensare che il destino dell’umanità sia inevitabilmente compromesso a causa della crisi ambientale e dei cambiamenti climatici e il 60% afferma talvolta che non riesce a controllare le preoccupazioni per l’ambiente.

Questo genere di preoccupazioni riguarda anche il proprio ruolo nella lotta ai cambiamenti climatici: il 68% degli intervistati dice di sentire una forte responsabilità nell’essere sostenibile e il 61% prova nervosismo o disagio quando non riesce a essere sostenibile nei suoi comportamenti quotidiani. Per quanto riguarda i comportamenti sostenibili il 68% degli intervistati (circa due su tre) afferma di fare con attenzione la raccolta differenziata, circa la metà (49%) riduce il consumo di acqua, il 40% fa attenzione ai consumi di energia, il 28% ha dichiarato di aver ridotto drasticamente il consumo di carne, il 20% rinuncia all’auto privata e all’aereo per le vacanze, il 19% acquista o vende abiti di seconda mano e il 18% sceglie marchi che operano nel rispetto dei diritti umani. Diversi fra coloro che non adottano questi comportamenti affermano che sarebbero disposti ad adottarli, soprattutto quando si parla di raccolta differenziata e riduzione dei consumi di acqua.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza