L'inchiesta sui biglietti gratis per la Sardegna e la Sicilia dati dalla Tirrenia-Cin a magistrati, forze dell'ordine di tutta Italia e funzionari delle Prefetture si muove su due rette parallele. Da un lato i primi interrogatori delle 13 persone per cui la procura di Genova ha chiesto le misure cautelari (tra arresti domiciliari e interdittive), dall'altro la trasmissione alla procura di Torino degli atti sui due sostituti procuratori generali che avrebbero ricevuto gli omaggi dalla compagnia di navigazione. Magistrati, Ezio Castaldi e Cristina Camaiori, che ad oggi non hanno ancora ricevuto alcun avviso o notifica e che respingono le accuse.
"Non ci è arrivato nulla dai colleghi piemontesi - spiega uno di loro - quindi non sono in grado di rispondere a domande su eventuali contestazioni. Posso solo dire, se questo fosse vero, che non ho mai svolto indagini su società del gruppo armatoriale e tanto meno ho compiuto azioni volte a favorirle".
I due nomi fanno parte di un elenco con almeno una quarantina di persone tra carabinieri, poliziotti, finanzieri ma anche alti funzionari pubblici indagati. Tutti accusati di corruzione, anche se al momento non ci sarebbero stati accertamenti sugli eventuali favori che la compagnia Cin avrebbe ricevuto da loro.
Questo filone di inchiesta si profila complesso e delicato proprio perché bisognerà dimostrare che a quei viaggi gratis sia corrisposto un, quantomeno, interessamento a qualche pratica o vicenda giudiziaria dall'altra parte.
L'indagine nasce dal filone principale sui presunti omessi controlli in materia di norme ambientali sui traghetti della flotta della Compagnia italiana di navigazione. Per questa tranche il pubblico ministero Walter Cotugno ha chiesto due arresti domiciliari e 11 interdittive e ottenuto un sequestro preventivo di tre traghetti, per un valore di oltre 64 milioni.
Davanti al giudice per le indagini preliminari si presenteranno Raffaele Laurici, Dpa (Persona Designata a Terra) della Tirrenia, e Giuseppe Vicidomini, comandante di armamento della Moby e Tirrenia-Cin. Quest'ultimo era stato indagato e assolto per la morte di due turisti tedeschi che precipitarono in mare, nel 2010 a Genova, con la loro auto durante le operazioni di sbarco. La nave, una Moby Otta, si era staccata di circa un metro dalla banchina mentre stavano facendo manovra in retromarcia. Il 23 aprile verrà sentito dal giudice anche Achille Onorato, ad della Moby e figlio dell'armatore Vincenzo Onorato (non indagato). Al termine degli interrogatori la giudice deciderà se accogliere le richieste del pm o meno.
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