Il solo punto fermo del
centrodestra veneto è che il candidato presidente della Regione
deve essere un politico. Su questo i due segretari regionali di
Fratelli d'Italia e Lega, Luca De Carlo e Alberto Stefani, sono
concordi e con loro anche Piergiorgio Cortellazzo (Forza Italia)
e Antonio De Poli (Udc), intervenuti alla scuola di formazione
politica promossa da De Poli e in corso a Gallio (Vicenza).
Nulla però hanno aggiunto su chi dovrà essere il candidato
presidente del dopo Zaia, che non potrà ritornare a Palazzo
Balbi per il limite al terzo mandato (per il governatore
leghista, in realtà, sarebbe il quarto non consecutivo).
Per Stefani, la partita della Lega in Veneto con un proprio
candidato non è chiusa, "anche perché Zaia ha scritto una storia
importante di questa terra e quindi è giusto e doveroso che la
Lega abbia difeso il proprio presidente". Su questo De Carlo non
è d'accordo, sottolineando che "nelle Marche noi vinceremo, in
Campania ce la giocheremo alla grande e non darei come ultima
spiaggia il Veneto, dove il centrodestra vince di sicuro. E
guardando alle elezioni europee, FdI ha ottenuto il 37%...". De
Carlo ha sostanzialmente cassato l'idea che il candidato 'debba'
essere del Carroccio, sfruttando "rendite di posizione di 5 e 10
anni fa". Anche il senatore meloniano ha però rimarcato come sia
importante "che la coalizione rimanga unita" e ognuno "sia
leale, come lo siamo stati noi".
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