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Il caso scommesse, sequestrati circa 300mila euro cash

Il caso scommesse, sequestrati circa 300mila euro cash

Trovato tutto importo ritenuto profitto del reato: 1, 5 milioni

MILANO, 12 aprile 2025, 17:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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   Circa 300mila euro in contanti e poi un milione e 200mila euro depositati su conti correnti italiani. I militari della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Milano hanno rintracciato e sequestrato l'intera somma, circa un milione e mezzo, ritenuta profitto o prodotto del reato di riciclaggio tra quelli contestati ai 5 indagati, tra bookmaker e soci della gioielleria Elysium, nell'indagine su un presunto giro di scommesse su piattaforme illegali che ha fatto finire nei guai 20 atleti, tra cui 12 calciatori di serie A.

    La Gdf oltre ai conti intestati sia a Elysium Group sia alle società riconducibili ai 5, ha trovato moltissimo contante, probabilmente parte del recupero crediti dai giocatori, come Nicolò Fagioli e Sandro Tonali, che si erano indebitati a causa delle numerose puntate sui siti di poker virtuale e di altri giochi esclusi quelli legati al calcio. Debiti che avrebbero saldato, oltre che in contanti o con PostePay e Revolut, soprattutto tramite il "metodo Elysium", come lo ha definito nel suo provvedimento la gip Lidia Castellucci.

Alla giudice spetterà anche decidere, dopo gli interrogatori preventivi di giovedì prossimo, sulla richiesta di arresti domiciliari per i bookmaker e per i loro coindagati, tutti ritenuti parte del sistema delle ipotizzate scommesse illegali. 
   

Aggirati i massimali, 'toglievano uno zero' 

Avevano escogitato il modo per aggirare i limiti massimali dei siti legali di scommesse adottando la cosiddetta "procedura 'senza uno zero'" ossia indicando importi minori per ciascuna puntata, i bookmaker tra i protagonisti dell'indagine della Procura milanese in cui tra gli indagati ci sono 12 calciatori di serie A ed altri atleti meno noti e che ieri ha portato la Gdf a sequestrare quasi un milione e mezzo di euro e a mettere i sigilli a Elysium, la gioielleria usata per saldare i rilevanti debiti degli sportivi per le giocate illegali.

Il sistema architettato dal gruppo guidato da Tommaso De Giacomo, 38 anni, che dirigeva e coordinava tutte le attività connesse al gioco su piattaforme illecite e che gestiva sia una sala scommesse Snai a Milano di proprietà della madre e una nell'hinterland, era riuscito a bypassare il tetto posto alle giocate 'ufficiali'. Cosa per per lui significava un ulteriore guadagno in quanto avrebbe pure ottenuto uno sgravio sulle commissioni. Tale modalità era ben nota agli altri giocatori come testimoniano alcune chat agli atti dell'indagine. De Giacomo aveva accomandato a Nicolò Fagioli, centrocampista della Fiorentina, tra i calciatori nei guai e che con Sandro Tonali, ora al Newcastle, aveva un ruolo anche di "collettore di scommettitori", di spiegare "la roba dello 0" anche agli altri. E poi sul gruppo WhatsApp formato da Fagioli, l'ex arbitro Piero Marinoni e il tennista Matteo Gigante viene fatto un cenno alla modalità di gioco "senza uno zero". Marinoni avrebbe inoltrato sulla chat uno screenshot di una scommessa - senza nominare lo scommettitore - dicendo "considera che questo gioca senza 0 (…) quindi ha messo 5K per 270K". Infatti dalla scommessa si evince che l'importo scommesso è stato di 500 euro e quello dell'eventuale vincita sarebbe stato poco più di 27 mila euro.

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