Una sigaretta lanciata addosso a una
tartaruga e poi ripetuti calci, anche alle altre, per farle
cadere in acqua in un laghetto nel parco 2 Giugno, a Bari.
Protagoniste due ragazze: una colpiva gli animali e l'altra
riprendeva la scena, per poi condividere il video sui social. Le
due giovani nelle scorse ore sono state denunciate alle forze
dell'ordine dalla Lega anti vivisezione (Lav) che diversi mesi
fa ha aperto uno sportello nel capoluogo pugliese. Oltre al
video, spiegano dall'associazione, ci sono stati anche "macabri
commenti ironici".
"Il gatto Grey gettato in una fontana gelata e poi morto
sempre nel Barese, la capretta di Anagni presa a calci in un
agriturismo e poi morta e ora queste tartarughe - afferma
Annarita D'Errico, responsabile nazionale degli sportelli Lav
contro i maltrattamenti sugli animali -. Non si può e non si
deve parlare di bravata, di ragazzata. È un atto violento e
sistemico nei confronti degli animali, al quale va data una
risposta ferma e coraggiosa"
A fine novembre la Camera ha approvato a maggioranza in prima
lettura la proposta di legge 'Modifiche al Codice penale, al
Codice di procedura penale e altre disposizioni per
l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di
reati contro gli animali', ma il testo "presenta delle criticità
- evidenziano dalla Lav - prima fra tutte un aumento delle pene
così lieve da continuare a permettere di evitare i processi e la
certificazione dell'uso della catena come strumento di
coercizione contro i cani". Di qui la richiesta "ai senatori
della commissione Giustizia, dal relatore Potenti alla
presidente Bongiorno, che hanno questo tema all'ordine del
giorno, di approvare la nuova legge con le modifiche positive
necessarie", concludono.
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