Fra poche settimane fonderà
un'associazione di consumatori dedicata ai "rischi connessi ai
prodotti alimentari intrinsecamente pericolosi" Giovanni
Battista Maestri, il papà di Mattia, il bambino che dal 2017,
quando aveva quattro anni, si trova in stato vegetativo per aver
mangiato un formaggio a latte crudo contaminato dal batterio
dell'escherichia coli prodotto dal Caseificio sociale di Coredo.
Maestri lo ha annunciato all'hotel Accademia di Trento, a una
settimana dalla decisione della Corte di Cassazione, che ha
confermato le condanne per lesioni gravissime a carico dell'ex
presidente del caseificio sociale di Coredo Lorenzo Biasi e del
casaro Gianluca Fornasari.
"Con l'associazione entreremo in tutti i procedimenti simili.
Vi assicuro che ci batteremo e lotteremo come ho lottato per il
mio bambino anche per gli altri bambini o anziani che dovessero
essere uccisi dal formaggio a latte crudo. I soldi della
provvisionale li utilizzerò tutti per aiutare gli altri bambini.
Quest'associazione sarà gratuita, ed io ci metterò la faccia
assistito e aiutato da alcuni consulenti", ha spiegato Maestri.
Maestri è tornato a chiedere il "ritiro immediato del
marchio" assegnato da parte dell'Apt Val di Non ad un formaggio
prodotto dal Caseificio sociale di Coredo, una "etichettatura
seria e non la barzelletta messa in campo finora" per i formaggi
a latte crudo e il divieto della distribuzione di questi
prodotti "nelle case di riposo, nelle scuole materne e negli
asili nido".
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