Al largo del porto di Savona è
arrivata la Seacharm, la petroliera "gemella" della Seajewel,
danneggiata dall'esplosione di un ordigno la settimana scorsa
mentre si trovava davanti alla costa ligure. Anche la Seacharm,
un mese fa, aveva subito danni per un attentato simile mentre
era in Turchia e questa mattina, prima di iniziare le operazioni
di scarico del greggio, è stata sottoposta a controlli con robot
per scongiurare la presenza di ordigni.
La Seajewl ha terminato le operazioni di scarico e adesso
rimarrà in rada. Sarà l'armatore, visto che non è stata messa
sotto sequestro, a decidere se portarla in riparazione a Palermo
o in Francia.
Intanto, sono al vaglio eventuali telecamere della zona per
potere capire se vi siano stati movimenti sospetti a terra:
eventuali sabotatori potrebbero essere partiti di notte da Vado
per raggiungere la petroliera e piazzare gli ordigni o
telecomandare un drone marino.
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