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Pm, 'sentenza su doppio femminicidio stravolge senso comune'

Pm, 'sentenza su doppio femminicidio stravolge senso comune'

"Motivi umanamente comprensibili? Infelice e non condivisibile'

BOLOGNA, 20 febbraio 2025, 17:43

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il passaggio sulla "comprensibilità umana" dei motivi "appare non solo assolutamente infelice, ma anche del tutto non condivisibile, neppure ove formulato da una giuria popolare". Il giudice "non deve formulare valutazioni di soggettiva e opinabile 'comprensione' del reato (perfino in presenza di fatti di gran lunga meno gravi di due omicidi a sangue freddo) ma cercare e argomentare in maniera convincente la sussistenza di elementi, oggettivi o soggettivi, che possano motivatamente influire sulla quantificazione della pena. Tanto più di fronte a episodi di inaudita violenza con i quali viene tolta la vita a due donne, madre e figlia, con le quali l'omicida aveva in corso un procedimento di separazione che avrebbe fatto presto il suo corso per vie 'civili'". Lo sostiene la Procura di Modena nell'atto di appello (firmato dal procuratore Luca Masini e dal pm Giuseppe Di Giorgio, ex procuratore aggiunto) contro la sentenza di condanna a 30 anni per Salvatore Montefusco, che il 13 ottobre 2022 uccise a fucilate la moglie Gabriela Trandafir e la figlia della donna, Renata, a Cavazzona di Castelfranco Emilia.
    La Procura aveva chiesto l'ergastolo, ma la Corte di assise ha optato per una pena inferiore, concedendo le attenuanti generiche e valutandole equivalenti alle aggravanti, escludendone alcune, con il riferimento in sentenza sui motivi umanamente comprensibili che aveva fatto provocato accese polemiche.
    "Con completo stravolgimento del senso comune (e dei principi normativi internazionali) che induce a condannare comportamenti di aggressione nei confronti di soggetti deboli, soprattutto ove commessi nell'ambito delle relazioni familiari e affettive, la sentenza giunge a gettare uno sguardo indulgente sul duplice omicidio proprio in quanto avvenuto in contesto domestico", si legge tra l'altro nell'appello.
   

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