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'La proroga delle concessioni balneari al 2027 non è valida'

'La proroga delle concessioni balneari al 2027 non è valida'

Il Tar: 'Non esiste documento'. L'opposizione: 'Governo allo sbando'

21 febbraio 2025, 12:10

Redazione ANSA

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Balneari Liguria (foto d 'archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Balneari Liguria (foto d 'archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Non c'è pace per le concessioni balneari: una sentenza del Tar Liguria ha respinto il ricorso di tre stabilimenti balneari di Zoagli, in provincia di Genova, contro la delibera della Giunta comunale che aveva confermato la scadenza delle concessioni al 31 dicembre del 2023, dando il via alle gare previste dalla Bolkenstein. E dunque, la proroga fino al 2027 non è ritenuta valida.

Secondo il Tar "non vale invocare un accordo secondo cui le amministrazioni avrebbero l'obbligo di prorogare le concessioni balneari perché non risulta esistente un documento scritto e perché un simile accordo non potrebbe prevalere sulla pronuncia della Corte di Giustizia".

"Le concessioni demaniali marittime per attività turistico e ricreative beneficiarie di plurime proroghe ex lege - dicono i giudici del tribunale amministrativo ligure -, hanno cessato i loro effetti il 31 dicembre 2023" e quindi le nuove assegnazioni "devono avvenire mediante selezioni imparziali e trasparenti tra i potenziali candidati, ai sensi della direttiva Bolkestein".

Il tribunale amministrativo conferma la correttezza della delibera della Giunta comunale di Zoagli che "riconosciuta la scadenza dei titoli concessori il 31 dicembre 2023, ha stabilito di esperire le selezioni per i nuovi affidamenti" e nega l'esistenza di un atto normativo su cui dovrebbe poggiarsi la proroga delle concessioni balneari.

"Per contro, non vale invocare un accordo tra lo Stato italiano e la Commissione europea, secondo cui le amministrazioni avrebbero l'obbligo di prorogare le concessioni balneari sino al settembre 2027, è scritto nero su bianco nella sentenza, la quale rappresenta un ulteriore tassello che confermerebbe l'orientamento secondo cui i rinnovi automatici non sono più praticabili e che i Comuni possono procedere con l'assegnazione delle concessioni tramite gara pubblica. Come era facile immaginare, la notizia ha subito provocato forti polemiche da parte dell'opposizione che attaccano la maggioranza al governo.

"Con la sentenza del Tar della Liguria 'il re è nudo'. Non esiste una proroga automatica e i comuni sono soli e al buio nell'immaginare e costruire procedure di gara senza alcuna certezza. Entro marzo 2025 il governo deve emanare il decreto attuativo per gli indennizzi dei concessionari uscenti, atto senza il quale vi è totale caos ed è impossibile fare le gare", ammonisce il deputato Pd della commissione Attività produttive, Andrea Gnassi.

"Sui balneari il M5s è sempre stato chiaro: non è con le proroghe sine die che si fa il bene del comparto", osserva il vicepresidente M5s Mario Turco, che invita la premier a mostrare l'accordo con l'Ue "se esiste". "Meloni ogni giorno impara qualcosa di nuovo: ad esempio scopre che la propaganda su TikTok non vale come testo di legge. E nemmeno la propaganda un tanto al chilo che le destre hanno venduto agli operatori del comparto in questi anni.

Del resto, un governo che tiene salda l'impresentabile Daniela Santanchè alla guida del turismo italiano, dà piena dimostrazione di quanto interesse abbia per questo settore", sono le parole dei parlamentari M5s delle commissioni Attività Produttive di Camera e Senato. "Meloni smetta di scappare anche su questo e apra le nostre coste alla concorrenza", affermano Riccardo Magi e Matteo Hallissey, segretario e presidente di +Europa.

"Stupito per la sentenza" si dice Riccardo Zucconi, deputato FdI, che reputa opportuno attendere che il lavoro dei ministeri competenti "sgomberino il campo da strumentalizzazioni". Silenzio da parte degli interessati che il 5 marzo si riuniranno a Roma per gli Stati generali del turismo balneare promosso dal il Sindacato balneari aderente a Fipe Confcommercio.

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