"Noi come ministero prendiamo atto
delle parole del Garante dell'Infanzia e dell'adolescenza, che
parla di integrazione e inclusione, però c'è un vuoto normativo
che va colmato. Ci sono proposte di legge in Parlamento e quindi
il Parlamento mi auguro legifererà al più presto". Lo ha
chiarito all'ANSA la sottosegretaria all'Istruzione e al Merito,
Paola Frassinetti, riferendosi ad alcune studentesse dell'Isis
Pertini di Monfalcone (Gorizia) che frequentano le lezioni
indossando il niqab e, prima di entrare in classe, una referente
verifica la loro identità sollevando il velo.
Frassinetti, in Friuli Venezia Giulia in occasione del Giorno
del Ricordo, non ha al momento in programma un incontro con la
preside del Pertini, Carmela Piraino. "In una situazione di
emergenza - ha aggiunto - la preside aveva poco altro da fare,
però non può diventare un modus operandi continuo, va colmato un
vuoto legislativo".
"Non è compito delle scuole dirimere queste controversie - ha
precisato Frassinetti - ma il nostro obiettivo è favorire
l'inclusione e l'integrazione, che è difficile da portare avanti
se non ci si guarda in viso, se non si riconosce l'altro da sé.
E' evidente che questo è un po' un ostacolo nel creare una vera
e propria comunità scolastica. Abbiamo anche una problematica
della dispersione: non vogliamo che nessuno lasci la scuola e
quindi bisogna contemperare queste esigenze, ma saremo
sicuramente aiutati da un completamento della legislazione che
adesso non c'è".
Diramare una circolare alle scuole in questo caso, ha
puntualizzato la sottosegretaria, "non basta". "C'è la legge
Reale del 1975 che dice che non bisogna trafugare il viso per
questioni di sicurezza pubblica ma non è completa, non tratta i
casi che riguardano la religione, quindi ci vuole una legge".
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