Dice di non aver truffato nessuno e
di non aver commesso "alcun reato" l'imprenditrice e influencer
Chiara Ferragni dopo essere stata rinviata a giudizio per la
vicenda legata al pandoro Pink Christmas. E come lei anche i
legali di Alessandra Balocco, ad dell'omonima azienda,
sottolineano che non c'è "alcuna rilevanza penale.
"Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un
processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno - ha
spiegato Ferragni -. Dovrò purtroppo convivere ancora del tempo
con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, ma sono
pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far
emergere la mia assoluta innocenza". Una accusa che "pesa su di
me e, di riflesso, sulla mia famiglia e sulle persone con cui
lavoro".
"Il collegio di difesa di Alessandra Balocco - hanno
argomentato i legali Alessandra Bono e Alessandro Pistochini -,
appresa la notizia del decreto di citazione a giudizio, si
dichiara profondamente stupito e amareggiato in merito alla
scelta della Procura di Milano di devolvere al Giudice del
dibattimento la decisione sulla vicenda, che all'evidenza non ha
alcuna rilevanza penale, tenuto conto della solidità degli
argomenti giuridici sviluppati in un'articolata memoria
difensiva"-
"Tutto ciò è ancora più evidente alla luce della rimessione
della querela che incide sulla procedibilità dal reato, salvo
conservare, da parte della Procura, pervicacemente la
contestazione di un'aggravante che nulla ha a che vedere con la
tipologia dei fatti in contestazione" hanno aggiunto "convinti
dell'innocenza di Alessandra Balocco".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA