"Registrando ogni versamento, non solo da parte del Comitato Toti ricevente, ma anche della impresa o del soggetto donatore, appare chiaro che il donatore stesso non considera in alcun modo la sua dazione di denaro come merce di scambio o pagamento di un interesse illecito, attività che anche egli stesso con la pubblicità del versamento si incaricherebbe di denunciare".
Così Giovanni Toti, il governatore ligure agli arresti domiciliari per corruzione e falso, scrive nella sua memoria di 17 pagine consegnata ieri al termine dell'interrogatorio reso ai due pubblici ministeri titolari delle indagini, Luca Monteverde e Federico Manotti che l'hanno sentito assieme al procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati.
Il capitolo in questione è quello intitolato
'Contestualità del pagamento'.
"Il fatto di sostenere la nostra attività politica - scrive
Toti - non viene ritenuta da nessun imprenditore, neppure dallo
stesso Spinelli, cosi come da altri (Amico, l'imprenditore che
si occupa di manutenzione, riparazione e refit di superyacht,
ndr), motivo ostativo per impedire che esso, in occasione di
contatti personali e telefonici, possa utilizzare quel momento
per sottolineare o informare il governatore o un suo
collaboratore di un problema, un progetto o una esigenza della
sua attività, senza tuttavia un rapporto causa - effetto della
sua donazione, come dimostra il fatto che lo stesso soggetto ha
effettuato più donazioni in momenti e tempi diversi. Si
aggiunga, infine, e lo si è già visto che la disponibilità verso
il mondo imprenditoriale e dei privati, in generale, è sempre
stata data a prescindere anche dalla sola prospettiva di
ottenere un contributo: l'ascolto e l'appoggio erano indistinti
e funzionali a creare un beneficio di prospettiva per
l'interesse pubblico".
Nella stessa memoria, Toti spiega poi che ha avuto "occasione
di incontrare i fratelli Testa al massimo due volte". "Il loro
interesse - aggiunge - era rivolto all' attenzione possibile per
una comunità, quella Riesina, spesso soggetta a tutte le
difficoltà legate ad immigrazione e integrazione in regioni
diverse. Certamente ho dato mandato ai miei collaboratori di
dare loro attenzione nei termini di legge. Ma mai di offrire
utilità in cambio di voti".
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