Ci sarebbe anche il nome del centrocampista dell'Inter e della Nazionale Nicolò Barella, oltre quello dell'ex attaccante della Roma Erik Lamela e dell'attaccante dell'Empoli Emmanuel Gyasi in un file audio contenuto in una chiavetta affidata all'avvocato spezzino Matteo Basso da Maurizio Petra, zio del calciatore Antonio Esposito e presunta fonte di Fabrizio Corona sulle scommesse nel calcio.
Lo afferma lo stesso Petra in un'intervista a 'La Verità' mentre l'avvocato Basso ha confermato di aver ricevuto dall'uomo "una busta chiusa contenente un testamento" e, probabilmente, un supporto informatico ma di non "conoscere il contenuto e tantomeno di aver ascoltato eventuali file.
L'ho ricevuto e
messo al sicuro".
Barella però non ci sta e annuncia una querela. "Da un
giornale che si chiama "La Verità" ci si aspetterebbe più verità
- sottolinea il centrocampista - L'unica verità è che siete dei
pagliacci. Sono stato zitto per troppo tempo, nonostante tutto
quello che ho letto sul mio conto. Non mi sono mai piaciuti i
giochi d'azzardo, figuriamoci le scommesse (per lo più sul mio
lavoro). L'unica cosa che mi interessa è tutelare le mie figlie
e la mia famiglia da questa merda. Per questo da oggi passerò
alle vie legali"
Nell'intervista Petra chiama pesantemente in causa anche
Zaniolo. "Antonio mi ha detto che scommetteva per sé e per
Nicolò e quando gli ho chiesto se l'amico fosse così stupido da
puntare sulla Roma - afferma - mi ha mostrato una chat con
Nicolò in cui lo stesso lo invitava a giocare su una partita di
Coppa Italia dei giallorossi, non ricordo contro chi.
Gli ha inviato gli estremi della scommessa e del sito e lo ha
invitato a prelevare con il suo bancomat il denaro contante. Per
questo gli ha inviato anche il pin della carta".
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