E' cominciato questa mattina
davanti alla corte d'assise di Genova presieduta da Massimo
Cusatti il processo a Evaristo Scalco, l'artigiano di 63 anni
che la notte tra il primo e il due novembre di un anno fa uccise
con una freccia l'operaio Alfredo Javier Romero Miranda, 41
anni, in un vicolo del centro storico. E il fitto calendario di
udienze fissato per le prossime settimane potrebbe consentire di
arrivare a una sentenza già entro la fine dell'anno. Scalco è
accusato dal pm Arianna Ciavattini di omicidio volontario
aggravato dai futili motivi e dall'odio razziale e rischia
l'ergastolo.
In aula questa mattina è stato sentito uno dei carabinieri
intervenuti sul posto quella notte: ha raccontato di aver visto
la vittima a terra in un lago di sangue e l'imputato che cercava
di tamponare la ferita al petto, con la freccia ancora
conficcata, con alcuni asciugamani. "Intorno c'erano molto
cittadini stranieri che hanno indicato Scalco come l'autore di
quell'aggressione e che inveivano contro di lui. Così lo abbiamo
ammanettato e messo in sicurezza".
Romero quella notte stava festeggiando con un amico nei
vicoli la nascita del figlio. Erano finiti sotto l'abitazione
dell'artigiano e tra i due era nato uno scambio acceso per via
del rumore che veniva dalla strada. I due si erano allontanati
ma Miranda era poi tornato verso il vicolo trovando ancora
Scalco sul balcone di casa. Dopo un altro scambio verbale
l'imputato aveva preso l'arco che si era costruito e una freccia
e dal balcone aveva colpito Miranda.
Scalco, difeso dall'avvocato Jacopo Pensa, si trova da marzo
agli arresti domiciliari. Stamani in aula erano presenti la
compagna della vittima e gli altri famigliari, apparsi molto
provati. Gli avvocati di parte civile Jary Felice e Francesca
Palmero, si sono detti soddisfatti della volontà del presidente
Cusatti di arrivare in tempi rapidi alla conclusione del
processo. Nella prossima udienza, fissata per il 3 novembre
saranno ascoltati tutti i testimoni dell'accusa.
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