"Ora che il mio corpo si adegua
alla mia anima, che sto per avere il certificato di nascita, che
mi racconto in teatro per dare coraggio a chi ancora non ha
avuto la forza di iniziare il suo percorso, sono felice". Così
si racconta Carla Baffi, protagonista al CineTeatro Astra di
Sassari di "Carla, o dell'essere se stessi", spettacolo scritto
assieme al regista Tino Belloni e incentrato sulla sua parabola
esistenziale, dall'acquisizione infantile della consapevolezza
di essere una donna nel corpo di un uomo sino alla gioia per la
liberazione, che sente ormai vicina, dalla disforia di genere.
Nata nel corpo di Enzo Giagoni, 56 anni, per 30 anni esemplare
poliziotto, due volte padre, un matrimonio e altre tre relazioni
importanti, superstite dell'alluvione di Olbia del 18 novembre
2013 in cui persero la vita la compagna Patrizia e la figlia
Morgana di neanche due anni, Carla si mette a nudo nella
messinscena prodotta da "I Barbariciridicoli", con Francisco
Javier Cardo Garcia aiuto regista e Roberto Piredda responsabile
tecnico, a pochi giorni dalla Giornata internazionale contro la
violenza sulle donne del 25 novembre.
"Enzo non è morto, è in quell'angolo remoto della mia psiche in
cui per anni mi sono relegata - dice Carla - per non rendere
tristi gli altri".
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