Lo ha ricordato il commissario per la riparazione e ricostruziopne posi sisma 2016 Guido Castelli.
"È avvenuta una diversificazione del corso delle acque - ha spiegato -: nel versante orientale dei Monti Sibillini, alle pendici del Vettore tra Pescara e Foce di Montemonaco, si è perso oltre il 50% del flusso delle sorgenti, che si è indirizzato verso la parte occidentale, quella umbra. Di contro, per qualche anno, nella piana di Norcia si è rilevato un temporaneo grande incremento delle portate del fiume sul Nera e la ricomparsa di torrenti scomparsi da tempo scomparsi, come il Torbidone. Le risorse idriche di quei territori sono un patrimonio che deve essere tutelato - ha sottolineato -, per questa ragione nell'ambito dei finanziamenti per la digitalizzazione del Fondo complementare sisma sarà avviato un progetto di mappatura della rete idrica, per monitorare il fenomeno della dispersione delle acque e le cause, al fine di intervenire". Di questo, e dell'importanza di realizzare una ricostruzione in sicurezza attraverso il censimento e il costante monitoraggio di frane, dissesti e faglie ha parlato oggi Castelli insieme al Presidente della Commissione Ambiente della Camera Mauro Rotelli al convegno "Gestione delle risorse idriche e difesa del territorio, la sfida della digitalizzazione" organizzato a Roma dall'Abdac, l'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Centrale".
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