Investire nella promozione della cittadinanza attiva tra i giovani con esperienza migratoria in famiglia per far comprendere loro il valore dell'essere cittadini attivi, indipendentemente dal riconoscimento della cittadinanza 'formale' nel territorio in cui vivono.
In questo processo di promozione della cittadinanza attiva e dell'inclusione un ruolo privilegiato viene riconosciuto alla scuola che deve sempre più aprirsi alla collaborazione con le associazioni del territorio.
Queste alcune delle indicazioni
giunte dalla ricerca coordinata dal Centro Pio La Torre di
Palermo, realizzata nella primavera e nell'autunno del 2022
nell'ambito del progetto "Cooperation for youth integration"
(Co4You) finanziato dall'Agenzia Nazionale Giovani (programma
Erasmus Plus).
La ricerca, che ha previsto la somministrazione complessiva
di 130 interviste a giovani con background migratorio e a
giovani senza alcuna esperienza migratoria in famiglia nei
territori dei partner del progetto (Barcelona, Bitola,
Copenaghen, Palermo), ha messo in luce come l'idea di
cittadinanza attiva dei giovani immigrati spesso si sovrappone a
quella di cittadinanza 'formale'.
"Tale aspetto invita, pertanto, alla necessità di continuare
a lavorare con questi giovani - ha puntualizzato Loredana
Introini, presidente del Centro Pio La Torre e coordinatrice del
progetto - per mostrare loro l'importanza dell'impegno civico, a
prescindere dall'ottenimento o meno della cittadinanza nel paese
in cui vivono".
Un auspicio che dovrebbe diventare un impegno concreto alla
luce del fatto che, soprattutto in città come Palermo e
Barcelona (Spagna), due dei territori dei partner del progetto,
molti giovani con background migratorio non hanno alcuna
esperienza di cittadinanza attiva. A Bitola (Macedonia del Nord)
e Copenaghen (Danimarca), le altre due città interessate dalla
ricerca, la cultura dell'attivismo civico sembra essere invece
più diffusa e coinvolgere anche i giovani immigrati.
I risultati della ricerca sono stati presentati stamani presso
i locali del Liceo Vittorio Emanuele II alla presenza degli
studenti, dei rappresentanti dei partner internazionali del
progetto (Crossing Borders, Fundacio Ficat e Sfera
International) e di alcune associazioni locali impegnate nella
promozione della cittadinanza attiva e dell'inclusione degli
immigrati.
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