Le Orestiadi proseguono la creazione ed installazione di eventi unici tra teatro, musica e narrazione all'intero del Cretto di Burri, la grande opera di land art che Alberto Burri ha progettato sulle macerie della città vecchia, distrutta dal terremoto, con due eventi di chiusura del Festival 2022.
Venerdì 5 agosto andrà in scena al tramonto (ore 18:45) una produzione inedita immaginata al Cretto a distanza di trent'anni da quel tragico 1992, un testo che vide la luce a Gibellina proprio quell'anno, dopo le stragi: "L'Orazione per Falcone e Borsellino nel giorno di San Rocco" di Salvo Licata con Fabrizio Ferracane, Filippo Luna, Enrico Stassi, le musiche dal vivo di Alessandro Presti (tromba) e con la partecipazione musicale straordinaria di Vasco Brondi.
Per
lì'occasione sarà allestita davanti al Cretto la mostra
fotografica dell'ANSA "L'eredità di Falcone e Borsellino".
L'Orazione di Salvo Licata, scritta di getto dal giornalista
sedici giorni dopo la strage di via D'Amelio, e messa in scena
per la prima volta il 16 agosto del 1992 a Gibellina nel giorno
di San Rocco, per le Orestiadi, torna a casa, dopo trent'anni,
sul Cretto di Burri. Licata racconta il dolore, l'ipocrisia e la
tragedia di un anno - il terribile '92 - che avrebbe cambiato
per sempre il corso della storia. Al termine dell'Orazione
saranno le note di Vasco Brondi, cantante de Le luci della
centrale elettrica, a chiudere l'omaggio a Falcone e Borsellino
a trent'anni dalle stragi, in una particolare versione acustica
accompagnato da Andrea Faccioli alla chitarra e Daniela Savoldi
al violoncello. L'evento sarà itinerante e si svolgerà
all'interno del Cretto.
Per l'occasione, al Cretto sarà allestita la mostra
fotografica "L'Eredità di Falcone e Borsellino" dedicata alla
memoria dei due magistrati, realizzata dall'ANSA, che racconta
la storia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: l'adolescenza
a Palermo, l'ingresso in magistratura, la nascita del "Pool
antimafia", il maxiprocesso, le stragi del '92, la ribellione
della coietà civile.
Sabato 6 agosto alle ore 18.45 (sempre al Cretto) andrà
invece in scena Sani! Teatro fra parentesi di e con Marco
Paolini.
"La storia del contemporaneo in Sicilia attraversa e abita
Gibellina in modo stabile e il Grande Cretto ne è l'emblema più
significativo. L'arte ricuce le ferite e ne sublima il dolore in
una visione e in un'idea di futuro. Ecco perché - sottolinea
l'assessore regionale dei Beni culturali e dell'Identità
siciliana, Alberto Samonà - ancora una volta la Regione
Siciliana affianca le Orestiadi, che da 41 edizioni raccontano
la possibilità, a partire dalla memoria di luoghi e persone, di
vivere una dimensione contemporanea attraverso i molteplici
linguaggi dell'arte e del teatro. A trent'anni dalle stragi del
1992, l'impegno si intreccia al ricordo e alla volontà, ferma,
di voltare per sempre pagina rispetto alla cappa asfittica della
mafia e alle sue dinamiche che hanno, per troppo tempo,
inquinato la Sicilia. Impegno civile e dimensione creativa si
uniscono nel riproporre qui un testo di Salvo Licata concepito
all'indomani delle stragi mafiose: un atto di accusa contro la
Palermo del tempo, imbarbarita da molteplici connivenze e
colpevoli distrazioni; un filo rosso per non dimenticare, per
esserci e per far vincere definitivamente la bellezza e la
cultura".
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