(di Francesco Nuccio)
Le tragedie greche parlano agli
uomini di ogni tempo e di ogni luogo. Sono dunque sempre
contemporanee. Quest'anno per la 57° stagione di Siracusa 2022
vanno in scena "Agamennone", primo atto dell'"Orestea" di
Eschilo, "Edipo Re" di Sofocle e "Ifigenia in Tauride" di
Euripide. I registi sono Davide Livermore, Robert Carsen e
Jacopo Gassmann. Il teatro quest'anno sarà a capienza piena,
quindi tra 5000 e 6000 spettatori a sera, per 45 serate.
Si comincia con "Agamennone" di Eschilo, prima parte della
Trilogia "Orestea", regia di Davide Livermore il 17 maggio. Lo
scorso anno abbiamo assistito all'enorme successo per "Coefore"
ed "Eumenidi", seconda e terza parte della trilogia che vedremo
per intero, in una filata di più di 4 ore il 9 luglio. Il 18
debutta "Edipo Re" di Sofocle regia di Robert Carsen. Il 17
giugno va in scena "Ifigenia in Tauride" di Euripide, diretta da
un figlio d'arte come Jacopo Gassmann. Tutti e tre i grandi
tragici sono presenti quest'anno con i loro capolavori, e sono
le origini stesse del teatro greco, ma anche le origini
dell'identità occidentale. "Agamennone" narra il delitto del re,
comandante dell'esercito acheo, per mano di Clitennestra e del
suo amante Egisto, storia di sangue e di vendetta. Agamennone
sacrifica la giovane figlia Ifigenia per far partire le navi.
Ora la regina si vendica e lo massacra insieme alla schiava
amante Cassandra. Tra gli attori impegnati quest'anno Maddalena
Crippa, Giuseppe Sartori, Laura Marinoni, Sax Nicosia, Linda
Gennari, Stefano Santospago e molti altri, oltre al coro della
Scuola dell'Inda. Con un rinforzo notevole per "Edipo re" per
cui Carsen ha voluto un coro di 80 attori, a rappresentare la
polis, perché la tragedia non è solo privata, ma investe tutta
la città.
"La giustizia è il concetto attorno a cui gira tutta l'Orestea -
racconta Livermore - Io sento il bisogno di totale adesione
filologica alla tragedia classica. Seppure da un'ottica più
recente. Qui saremo negli anni trenta, in un mondo che sta per
crollare. La scena prevede una grande superfice specchiante, che
rifletterà anche il pubblico. La giustizia è fatta dagli uomini
e dunque conserva tutte le ambiguità e le contraddizioni degli
uomini."
Il 18 è la volta del canadese Robert Carsen per la sua prima
volta a Siracusa. Si confronta con la tragedia per eccellenza,
"Edipo re" di Sofocle. Il dramma senza soluzione, inevitabile,
come la sorte. Edipo, la madre e moglie Giocasta, l'indovino
cieco Tiresia, persino il padre Laio, tutti fanno ciò che è in
loro potere per aggirare la profezia dell'Oracolo di Delfi, ma
invece faranno esattamente il gioco del destino.
Dopo un mese esatto, il 17 giugno avremo "Ifigenia in
Tauride". "E' una tragedia molto scura - ha spiegato Jacopo
Gassmann - la Tauride è una terra sfuggente, Euripide scrive la
tragedia in un momento di assoluta crisi, quando Atene stava per
perdere la guerra con Sparta. Oreste qui non è pacificato, come
nell'Orestea, è inseguito dalle Erinni, la cosa più interessante
è che stiamo parlando di una tragedia di figli che si aggirano
sotto un cielo plumbeo, senza riconoscersi, hanno solo domande e
in questo ci somigliano". Nel cast Anna Della Rosa, Ivan
Aloisio, Massimo Nicolini.
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