"Cavalleria rusticana" e "Pagliacci", il dittico verista, senza gli eterni segni del folklore meridionale, debutta al Teatro di Verdura i 7 agosto alle 21, per il Mythos Opera Festival.
Ospite d'onore, in platea, la nipote di Pietro Mascagni, Maria Teresa, che a Palermo rende omaggio al centenario della morte di Ruggero Leoncavallo, autore di "Pagliacci".
Il ricordo del nonno è molto preciso. "Siamo una famiglia di medici, io sono cardiologa - racconta - e il nonno Pietro è stato un'eccezione. Morì quando io avevo 15 anni e tutte le domeniche ci incontravamo per pranzare insieme, al Plaza, a Roma. Regalava a tutti i nipoti delle monete ed era così tenero; ma quando m'imposero di studiare pianoforte, lui mi difese e disse a mio padre di lasciarmi libera di scegliere la mia strada".
A firmare la regia è il tenore Roberto Cresca, che interpreta Canio in "Pagliacci", in una "visione unitaria - ha spiegato - delle due celebri opere che in parte elimina il folklore siciliano e sposta gli avvenimenti nel secondo dopoguerra, in un Sud non ben definito. Ho voluto mettere in evidenza la dimensione intima e onirica del dramma, dove sogno, immaginazione e realtà si mischiano. Per 'Pagliacci' ho pensato di rendere omaggio a Fellini, alla sua visione del mondo circense e alla grande Giulietta Masina, in un'ottica cinematografica del melodramma".
In scena Carole Sidney Louis interpreta Santuzza accanto a Gianluca Sciarpeletti (Turiddu), Eugenia Babich (Mamma Lucia), Karina Demurova nel ruolo di Lola. Per "Pagliacci" Roberto Cresca canta Canio, Maria Mondella (Nedda), Federico Parisi(Beppe)e Alessio Escobar (Tonio). L'Orchestra è la Filarmonica di Sicilia, diretta da Francesco Di Mauro. La direzione artistica del Mythos opera è di Nino Strano, che ha previsto a Palermo anche "Aida" il 14 agosto e "Traviata" il 21 e il 28.
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