La variante nigeriana è stata
appena individuata e abbiamo bisogno delle analisi virologiche
sui campioni che non abbiamo ancora per questa. Quindi, dobbiamo
attendere per fare delle valutazioni rispetto alla carica e alla
resistenza di questa variante al vaccino". Lo dice il professore
Antonio Cascio, direttore dell'unità di malattie infettive del
Policlinico di Palermo, a proposito della scoperta del primo
caso in Sicilia, a Messina, di variante nigeriana del Covid,
dopo che è stata isolata, per la prima volta, lo scorso 2 marzo,
negli Spedali Civili di Brescia. "La cosa più importante è fare
presto - sottolinea Cascio - perché tanto prima facciamo tanto
meno virus circola e tanto meno varianti potranno generarsi.
Ogni volta che il virus si replica può fare degli errori che
possono generare nuove varianti, che a loro volta possono essere
più capaci di riprodursi e diffondersi rapidamente. E se sono
resistenti ai vaccini monoclonali per noi può essere un
problema".
"Ritengo - aggiunge Cascio - che il prossimo autunno saremo
sottoposti a nuove vaccinazioni da fare con più serenità, magari
con vaccini polivalenti che contengono più varianti per esempio
la nigeriana, l'inglese, la sudafricana e così via, faremo il
vaccino come per l'influenza. Adesso, è fondamentale vaccinarsi
tutti con il vaccino che abbiamo in attesa di avere i vaccini
polivalenti".
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