Promuovere l'integrazione
sociosanitaria dei servizi rivolti alla popolazione fragile,
anziana o non autosufficiente, con azioni di front office per i
cittadini e interventi di back office come supporto per la presa
in carico di chi ha necessità e il monitoraggio degli interventi
attivati dal Servizio Sociale Professionale. E' questo
l'obiettivo del Punto Unico di Accesso avviato dal Distretto
Socio Sanitario 16 (Catania, Comune Capofila - Misterbianco e
Motta Santa Anastasia) negli uffici di servizio sociale con
attività affidata ad un ente del Terzo Settore che coinvolge sei
assistenti sociali in sei distinte sedi territoriali: i quattro
Centri multizonali di Catania e i due Uffici di Servizio sociale
di Misterbianco e Motta Sant'Anastasia. Lo rende noto il Comune
di Catania. Il progetto è inteso quale porta unitaria degli
interventi a carattere socio sanitario, sede di accoglienza,
informazione e orientamento riguardo ai servizi messi in campo
dalla sanità e quelli sociali distrettuali, con la funzione di
'ponte' in favore di soggetti fragili. "Un modo per implementare
la semplificazione dei processi di accertamento delle varie
necessità - sottolinea la nota - con la presa in carico
integrata, la creazione di un sistema socio-sanitario
informatizzato, l'accesso universalistico delle prestazioni
socio-sanitarie e la garanzia di un presidio territoriale per
l'esercizio all'accoglienza, raccolta segnalazioni, compilazione
schede di ingresso, filtro e semplificazione delle procedure di
fruibilità dei servizi resi". "Il Punto Unico di Accesso
distrettuale intende far dialogare e uniformare i sistemi di
accesso e i servizi determinando una unica progettualità, con
risposte adeguate nella specifica situazione di bisogno, secondo
le necessità evidenziate dal Piano Assistenziale
Individualizzato".
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