Guardare al modello dei borghi,
adattandolo alle città, per migliorare gli stili di vita e
arginare la diffusione di malattie come l'obesità, il diabete, i
tumori e le patologie cardiovascolari. È una degli argomenti di
un congresso organizzato dal dipartimento "Promise"
dell'Università di Palermo, in programma a Castelbuono
(Palermo), sulle Madonie, da domani a domenica prossima nella
Sala Morici del Chiostro di San Francesco. Muovendo da ricerche
appena concluse sui centenari residenti nelle Madonie, si terrà
un confronto multidisciplinare su "Stili di vita, nutrizione e
longevità: le nuove sfide", a cui parteciperanno specialisti
come diabetologi, internisti, endocrinologi, esperti in
nutrizione, oncologi, ma anche dietisti, docenti universitari,
esperti, sindaci e amministratori. Interverranno, tra gli altri,
il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci;
l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, il rettore
dell'Università di Palermo, Massimo Midiri, il presidente
dell'Ordine dei Medici di Palermo, Salvatore Amato.
Responsabili scientifici del congresso sono: Silvio Buscemi,
ordinario di nutrizione clinica e coordinatore del corso di
laurea in dietistica del dipartimento "Promise" dell'Università
di Palermo; Antonio Craxì, epatologo, ordinario di
gastroenterologia dell'Università di Palermo; Antonio Carroccio,
direttore del dipartimento "Promise". "Le malattie di cui ci
occupiamo - spiega Buscemi - derivano dall'interazione tra il
nostro patrimonio genetico e l'ambiente. La enorme diffusione di
queste patologie, nell'ultimo trentennio, ed in particolare di
diabete, obesità, tumori, malattie cardiovascolari, è in larga
parte riferibile ad un impatto ambientale sfavorevole che ha
condotto verso un progressivo abbandono della dieta mediterranea
ed una grave sedentarietà".
"Dobbiamo cogliere il messaggio che la pandemia ci ha lasciato -
prosegue - favorire per quel che è possibile stili di vita più
naturali e meno inquinanti ed ispirarci alla qualità di vita dei
nostri borghi, dove vivono tanti centenari, ed ai modelli
socio-economici eco-compatibili"
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