"Entro due anni, il centro per le
biotecnologie e la ricerca medica di Carini, alle porte di
Palermo, sarà pronto per l'apertura". E' questa la promessa del
presidente della fondazione Rimed, Paolo Aquilanti, che oggi,
assieme al sindaco di Carini, Giovì Monteleone, ha presentato
"La scienza in cantiere", un programma di attività gratuite fino
al 7 giugno, con mostre fotografiche, rassegne cinematografiche,
incontri con i ricercatori.
L'obiettivo è quello di aprire idealmente il progetto al
territorio, ai cittadini, per dare informazioni sull'avanzamento
dei lavori che da qui a poco porteranno alla nascita di un polo
per la ricerca e la cura, visto che al campus si affiancherà il
nuovo ospedale Ismett.
Il programma delle attività si è aperto oggi con due mostre
fotografiche, esposte al Castello La Grua-Talamanca di Carini:
"Il volto del Cbrb", un reportage sugli spazi, i materiali,
l'ambiente e i volti degli operai che incessantemente stanno
lavorando alla costruzione, ormai ben evidente, che porta la
firma della graphic designer Nadia Consiglio. Alcuni scatti sono
dell'architetto Sebastiano Provenzano; "La scienza incantata",
un'esposizione realizzata dall'immagini dei ricercatori Rimed su
natura, arte e ricerca scientifica.
"A febbraio del 2020 eravamo pronti a cominciare i lavori, ma
come tutti abbiamo dovuto affrontare le difficoltà della
pandemia. Il cantiere ha aperto a settembre del 2020. Adesso,
l'opera sta prendendo forma, e dà l'idea di una piccola città in
costruzione che diventerà il centro per le biotecnologie e la
ricerca medica tra i più importanti in Europa, una area
integrata di cura, con la nuova sede dell'Ismett, e di ricerca,
i cui risultati si applicheranno direttamente ai pazienti. A
regime, occuperà 600 persone - dice Aquilanti - Ci saranno
ricadute produttive importanti nel territorio, che è già
industrializzato. La fondazione infatti ha presentato dei
progetti come capofila. Abbiamo inoltre commissionato uno studio
di fattibilità sulla nascita di un impianto per la produzione di
vaccini, che in Italia non esiste".
Con il polo nasceranno anche nuove infrastrutture legate alla
viabilità, ai trasporti e all'edilizia, con la rigenerazione del
centro storico e la nascita di strutture ricettive.
"L'apertura verso i cittadini, è un segnale importante - dice
Monteleone - Carini ospiterà e integrerà i giovani ricercatori.
Ecco perché puntiamo a creare più servizi, dedicati soprattutto
al tempo libero, a cominciare dai nostri beni culturali.
Inoltre, abbiamo già un piano per il recupero degli immobili del
centro storico. Daremo anche una viabilità adeguata per
raggiungere il polo di ricerca e stiamo collaborando con le
istituzioni nazionali e provinciali per la fermata del treno".
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