È stato scelto il cinema Fly di
Licata (Agrigento), città di nascita di Rosa Balistreri, come
luogo della prima proiezione assoluta di "L'amore che ho", il
film diretto da Paolo Licata. A metà tra il meccanismo del
documentario e quello della narrazione scenica, il film
ricostruisce la vita di un'artista che, oltre ad essere iconica
espressione del folk siciliano e della canzone di denuncia
civile e sociale, che è stata anche una persona molto complessa,
che visse una vita piena di sofferenze e di travagli pubblici e
privati, tra violenze e povertà.
Il film è tratto dal libro di Luca Torregrossa, figlio di
Rosa Balistreri, dal titolo "L'amuri ca v'haiu".
Ad interpretare la cantautrice sul grande schermo è stata
l'attrice Lucia Sardo, anche lei presente al cinema Fly di
Licata, per l'occasione gremito in ogni ordine di posti: "Non da
oggi col mio lavoro - dice l'attrice - provo a far conoscere
Rosa, l'ho già fatto a teatro. Adesso lo faccio al cinema con
questo film. Rosa Balistreri - conclude Lucia Sardo - è stata un
simbolo di forza e resilienza, che ha trasformato la sua rabbia,
e ne aveva tanta, in arte pura".
"Presentare il film proprio nella città dove nacque -
aggiunge il regista del film Paolo Licata - è per me un'emozione
grande, perché mi fa sentire ancora più vicino l'anima della
grande artista che Rosa è stata".
"La storia di Rosa Balistreri - dice il sindaco Angelo
Balsamo - corrisponde a quella di Licata. Oggi la città è molto
diversa da quella società in cui lei visse, e in un certo modo
stiamo ammettendo gli errori che abbiamo fatto in passato non
riconoscendole gli onori che avrebbe meritato in vita. Lo
facciamo oggi e continueremo a promuovere il valore artistico di
Rosa Balistreri".
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